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venerdì 13 luglio 2012

L'immondo profondo #5: Le nuove Scream Queen


Questa settimana faccio un po' il paraculo e vi propino il classico riempitivo, una bella classifica, anche se più che una classifica sarà un elenco, perché faccio davvero fatica a mettere in ordine di preferenza queste belle e talentuose donzelle. Ebbene si, oggi si parla di donne, di scream queens per l'esattezza. Per tutti quelli che non sanno cosa significa o non ci sono arrivati per intuito, la scream queen è la protagonista o comunque uno dei personaggi principali di un film horror, in poche parole l'urlatrice, la vittima sacrificale che non può far altro che urlare disperata di fronte alla creatura mostruosa di turno. Con il tempo però l'espressione è slittata verso un significato più ampio, ed è passata ad indicare in modo generico il personaggio femminile principale, anche quando il personaggio in questione è più carnefice che vittima.
Pare che il titolo Scream Queen sia stato usato per la prima volta nei confronti di Fay Wray, la protagonista femminile del King Kong del 1933, mentre l'espressione nella sua forma più ampia viene solitamente collegata a Barbara Steele che nel 1960 interpretò la vendicativa strega Asa in La Maschera del Demonio, esordio alla regia di Mario Bava.
L'argomento è stuzzicante, e probabilmente ci tornerò in una delle rubriche successive, magari per dedicare un po' di spazio anche alle scream queen del passato. Per ora accontentatevi di quelle contemporanee, ho scelto attrici abbastanza conosciute, quindi anche i non appassionati di horror dovrebbero trovare qualche volto famigliare.


Angela Bettis
















Di lei vi ho già parlato nella rubrica su Lucky McKee.
Non è proprio un'attrice famosissima ma magari qualcuno di voi se la ricorda in Ragazze Interrotte dove interpretava una paziente anoressica. Nel mondo dell'horror ha partecipato a un paio di schifezze, un remake televisivo di Carrie e ai due film di Lucky McKee di cui parlavo l'altra volta.
Il più rappresentativo dei due è sicuramente May, qui Angela è perennemente al centro della scena e si accolla un ruolo veramente tosto, probabilmente se gestito diversamente sarebbe sfociato nel grottesco involontario, invece lei se la sbriga benissimo, è divertente, adorabile e tremendamente inquietante. Probabilmente il successo del film è quasi tutto merito suo, non avrei mai pensato di commuovermi guardando un horror.
Secondo me è un'attrice che sa rappresentare benissimo la fragilità, ed effettivamente questa è una caratteristica che accomuna un po' tutti i suoi personaggi.


Sara Paxton














Vi ho già parlato anche di lei, quindi sarò breve.
Se come me vi siete macchiati dell'orribile crimine, l'avrete già vista in Superhero – Il più dotato dei supereroi, o in un'altra delle vaccate adolescenziali televisive e non a cui ha partecipato.
Ultimamente si sta dando all'horror, ma anche qui non si può dire che abbia molto criterio. Ha recitato nell'infame remake di L'ultima casa a sinistra e nell'altrettanto infame Shark Night 3D, a noi però interessa il film tra questi due, Innkeepers di Ti West.
Immaginatevi la solita biondina dal volto angelico che compare negli horror scadenti per attirare gli allupati, ecco, ora riducete la sua femminilità ai minimi termini, levatele il make-up, accorciatele i capelli, vestitela da maschiaccio e trasformatela in una nerd impacciatissima e senza ambizioni. Non so di chi sia l'idea ma lei è fenomenale, le serve solo un regista competente alle spalle, quindi spero che per il futuro si dia una regolata.
Una scena memorabile:



Sheri Moon Zombie















Immagino che lei non abbia bisogno di troppe presentazioni.
E' la moglie del musicista/regista Rob Zombie che fortunatamente la piazza in tutti i suoi film, anche i più orridi. E' stata Baby Butterfly nei bellissimi La casa dei 1000 corpi e La Casa del Diavolo e ha interpretato la madre di Michael Myers nei due dimenticabili Halloween.
Al primo impatto potrebbe sembrare la classica sventolona messa lì tanto per gradire, e in un certo senso lo è, ma poi apre la bocca ed inizia a muoversi e non te la dimentichi più. Sexy e divertentissima:



Mary Elizabeth Winstead














E va bene sarò onesto, lei è qui solo per il suo bel visino. Nah non è vero, e comunque non è colpa sua, o si ? Insomma è colpa di chiunque le scelga i ruoli, perché a parte Grindhouse il resto è quasi tutta spazzatura (parlo solo di horror e affini ovviamente).


Melissa George














Uh lei mi piace molto, è un po' freddina e come attrice mi ha sempre lasciato del tutto indifferente, per non dire peggio, ma ultimamente la sto rivalutando parecchio, se non altro per le scelte professionali degli ultimi anni, in particolare per Triangle e A lonely place to die (prendete nota).


Pollyanna McIntosh












Lei è qui solamente per The Woman, un film solo ma un'interpretazione che vale per tre. Una femminilità prorompente e animalesca messa al servizio di un ruolo difficilissimo e interamente basato sulla fisicità. Credo che poche attrici avrebbero accettato una parte del genere, e comunque non so quante sarebbero riuscite ad affrontare la cosa con il giusto distacco. Eppure lei è lì, perfettamente naturale, sporca, nuda, incatenata ad un muro, mentre mangia da una ciotola sotto gli occhi straniti di un'allegra famigliola.

venerdì 29 giugno 2012

L'immondo profondo #3: Lucky McKee


Vengo da due trasferte consecutive per esami e registrazione voti, sono stanco, accaldato e disidratato, e soprattutto non sono riuscito a trovare un argomento stuzzicante per la rubrica di oggi. Quindi ho deciso di parlarvi di un paio di registi promettenti che fanno ben sperare per il futuro del cinema horror.

Oggi tocca a Lucky McKee



Con una faccia così come si fa a non amarlo ?
Lucky McKee è un giovanotto californiano classe 1975, nel 2001 esordisce con All Cheerladers Die, un mix di horror e commedia che a quanto pare è particolarmente difficile da reperire, ma ci tornerò quando mi capiterà sottomano. Nel 2002 arriva il film della svolta, May. Questa volta l'horror si mischia con il drammatico, o forse sarebbe meglio dire che il dramma si fonde con l'horror, perché May non fa paura, May ti cattura, ti fa innamorare e ti spezza il cuore, soprattutto per merito dell'attrice protagonista, che si carica tutto il film sulle spalle in un ruolo femminile per niente facile da gestire.
L'attrice in questione è Angela Bettis, e May segna l'inizio del sodalizio con McKee. Lei continuerà a recitare in alcuni dei suoi film e lui ricambierà recitando in Roman, il suo esordio dietro la macchina da presa. Io tanto per cambiare me ne sono innamorato.

May diventa un piccolo cult e McKee si guadagna una consistente cerchia di ammiratori, tra cui il sottoscritto. Il lavoro successivo è Sick Girl, un episodio della serie Masters of Horror, che però non ho ancora visto perché il livello della serie era talmente deprimente che dopo 3-4 episodi ero stremato.
Nel 2006 è il turno di Il mistero del bosco, filmetto dimenticabile, infatti lo ricordo solo la presenza di Bruce Campbell. Nel 2008 invece esce Red, basato su un romanzo di quel pazzo di Jack Ketchum, parla di un uomo che cerca giustizia per il suo cane Red, ucciso da un gruppo di bulletti. Il potenziale ci sarebbe, ma per colpa di qualche magagna con i produttori McKee viene licenziato e il film ne paga le conseguenze. Ma poco importa, perchè questa serie di sfortunati eventi porta ad una collaborazione diretta tra McKee e Ketchum, collaborazione felicissima che da vita a quella bomba di The Woman, la consacrazione di McKee e il motivo per cui adesso sto parlando di lui.
The Woman è a sua volta l'adattamento di un romanzo, raccontando la trama a parole si rischia di farla sembrare ridicola, ma preferisco rischiare: un padre padrone violento e misogino trova una donna selvaggia nel bosco e decide di catturarla per “civilizzarla”, così la incatena in cantina e impone la sua presenza al resto della famiglia. Le conseguenze potete immaginarle da voi.
The Woman è un vero e proprio pugno nello stomaco, come quelli dispensati con tanta facilità dal protagonista del film. E' violento, cinico e un po' sfacciato, prende una premessa inverosimile e ci costruisce sopra una tensione che cresce continuamente e si fa sempre meno tollerabile man mano che lo spettatore assiste a tutta una serie di violenze e prepotenze. Certo a volte la messa in scena è piuttosto rozza, tra musiche rock sparate a palla e situazioni al limite del b-movie, ma è anche incredibilmente potente. The Woman è sgradevole, ti fa sentire scomodo sulla poltrona e ti fa desiderare che finisca presto, proprio come uno schiaffo dato ad una donna indifesa, un piccolo gesto che nonostante tutto ci fa ancora rabbrividire.
Il merito, o forse dovrei dire la colpa, è anche di un cast all'altezza delle immagini mostrate.
Angela Bettis interpreta la moglie succube del protagonista, bella e bravissima come al solito, ha tutta la naturalezza di una donna fisicamente e psicologicamente fragile che ha dovuto mandare giù un sacco di rospi. Con il capello corvino è davvero conturbante.
Sean Bridgers è portentoso, non deve essere stato facile interpretare un personaggio tanto detestabile, ma a farsi odiare ci riesce benissimo e il suo volto rimane ben impresso nella memoria.
Ultima ma non ultima Pollyanna McIntosh, La Donna, una bellezza veramente animalesca imbruttita a dovere dal make-up. Passa il tempo a ringhiare, mordere e gridare ma sembra che non abbia mai fatto altro nella vita, e quando cammina incurvata e furtiva è veramente fenomenale.

Intrinseco