Proprio mentre sto scrivendo, dal 23 al 27 agosto per la precisione, a Londra si sta svolgendo l'annuale Fright Fest, un festival giunto ormai alla sua tredicesima edizione che propone e ripropone nell'arco di pochi giorni le pellicole horror più interessanti dell'anno.
Ne approfitto quindi per fare una breve panoramica su tutti i filmazzi horror in proiezione, i titoli interessanti come al solito non mancano e quest'anno noi italiani siamo più o meno degnamente rappresentati:
Il 23 agosto il festival si è aperto con The Seasoning House, un thriller diretto dall'esordiente Paul Hyett che prima di dedicarsi alla regia aveva curato gli effetti speciali di film come The Descent parti 1 e 2, The Woman in Black e Attack of the block. La trama ruota intorno ad una ragazza sordo-muta che lavora come cameriera in un bordello sui Balcani durante la guerra, mentre tenta di
Sembra una variazione sul tema “rape and revenge”, però la fotografia e l'ambientazione mi intrigano e sto leggendo ottimi commenti a caldo.
Subito dopo è toccato a Cockney vs Zombies, l'ennesimo horror parodia del genere zombesco in cui una banda di rapinatori (tra cui compare Alan Ford che magari ricorderete per il suo ruolo in Snatch – Lo strappo di Guy Ritchie) che si trova ad affrontare un'invasione di zombie nel bel mezzo di Londra.
Da quel che leggo in giro era uno dei più attesi, personalmente sopporto sempre meno questi abusatissimi mix di comicità e frattaglie ma lo terrò comunque d'occhio.
E a proposito di mix improbabili, la giornata si è chiusa con Grabbers di Jon Wright, che racconta un'invasione di alieni succhia sangue nel villaggio irlandese di Erin Island. Gli abitanti però scoprono molto presto che un alto livello di alcohool nel sangue causa la morte delle creature, e, come era facilmente prevedibile, decidono di rispondere all'attacco ubriacandosi come se non ci fosse un domani. Come mai non ci aveva mai pensato nessuno ?
Il 24 agosto si è aperto con la proiezione di Nightbreed: The Cabal Cut, praticamente una director's cut di Nightbreed (1990, Clive Barker, da noi uscì come Cabal, David Cronenberg interpreta uno dei personaggi pricipali), con scene che si credevano perdute.
Di seguito c'è stato un incontro con Dario Argento, seguito da Hidden in the woods di Patricio Valladares, la storia di due ragazze allevate brutalmente nella foresta dal padre spacciatore di droga. Le due lo denunciano e lui viene arrestato dopo aver scannato due poliziotti, ma ora le sorelle dovranno vedersela con un signore della droga che rivuole indietro la sua merce. Dicono sia ispirato a fatti realmente accaduti, a me sembra il classico esasperatissimo torture-porn, anche se imdb lo cataloga come action, comedy, adventure.
Poi è stata la volta di V/H/S: un gruppo di sbandati si introduce in una casa abbandonata e si imbatte in 6 strane videocassette che contengono 6 storie dell'orrore belle truculente. Film a episodi diretto da Adam Wingard, Glenn McQuaid, Radio Silence, David Buckner, Joe Swanberg e il mio amatissimo Ti West, a me basta la sua presenza a renderlo interessante, però non mi dispiace nemmeno l'idea di un bel ritorno all'horror a episodi.
Rec 3 Genesis di Paco Plaza invece è già abbastanza conosciuto. Ultimo ma non ultimo capitolo della saga creata da Paco Plaza e Jaume Balaguerò, doveva essere un prequel del primo film ma Balaguerò (qui produttore) ha deciso di trasformarlo in una progetto tutto nuovo costruito intorno all'attrice e sua compagna Leticia Dolera. Nel bel mezzo di un matrimonio il virus già visto nei due film precedenti provoca una strage, e i due allegri sposini faranno di tutto per sopravvivere e ritrovarsi. A quanto pare la tecnica del POV viene abbandonata dopo poche scene per fare spazio a una narrazione più convenzionale. Qualcuno lo ha addirittura paragonata a Evil Dead, io non so ancora che pensare, ma Leticia Dolera è bellissima e sono pronto a pagare per vederla vestita da sposa mentre affetta gli invasati con una motosega.
La giornata si è chiusa con Stitches di Conor McMahon, la storia di un Clown rimasto ucciso facendo giochi di prestigio in una di quelle terribili feste di compleanno piene di ragazzini insopportabili, e che anni dopo tornerà in vita per vendicarsi sul pestifero festeggiato. Dalle poche immagini che ho visto sembra grottesco e inquietante al punto giusto.
Oggi invece è toccato a: Outpost 2: Black Sun, altra invasione di soldati nazisti zombie, Paura 3D dei Manetti Bros, che ho già recensito qui sul blog e Under the bed, la storia di un ragazzino che trova davvero qualcosa di terribile sotto il suo letto, ovviamente non c'è nessuno disposto a credergli, tranne la madre, che però rimane brutalmente uccisa. Ricorda moltissimo il mediocre Al calare delle tenebre.
Poi è toccato a due film di cui avevo parlate nelle rubriche precedenti, il remake di Maniac e finalmente Tulpa di Federico Zampaglione, di cui si parla sempre meglio, soprattutto nella recensione in anteprima di Fangoria.
Il 26 agosto sarà la volta del bellissimo Sleep Tight di Jaume Balaguerò (da noi uscito come Bed Time, sempre qui sul blog trovate la mia recensione) e l'intrigantissimo Berberian Sound Studio di Peter Strickland, in cui Toby Jones interpreta un tecnico del suono che finisce a lavorare in un horror d'autore nell'Italia degli anni '70, ma molto presto la vita reale e il cinema iniziano a confondersi. Un visionario omaggio all'horror italico che mi fa venire l'acquolina in bocca.
Seguirà Sinister un thriller soprannaturale di Scott Derrickson (L'esorcismo di Emily Rose, Ultimatum alla terra, ehm...) che vede Ethan Hawke nei panni di uno scrittore intento a ricostruire la tragedia avvenuta nella sua nuova casa attraverso dei vecchi filmati.
Per chiudere la giornata in bellezza c'è il folle Dead Sushi di Noboru Iguchi, un horror giapponese in cui il sushi prende improvvisamente vita e comincia a massacrare il personale e i clienti di un ristorante.
Il 27 si conclude con :
American Mary delle sorelle Jen e Sylvia Soska, la storia di una studentessa di medicina (Katherine Isabelle, la Ginger di Licantropia Evolution) che si lascia coinvolgere nel mondo della chirurgia clandestina a discapito della sua sanità mentale.
After di Ryan Smith, un thriller in cui i sopravvissuti ad uno scontro tra due autobus si risvegliano in una città deserta circondata da una misteriosa nebbia popolata da feroci creature (uh suona familiare).
Chained di Jennifer Chamber Lynch (la figlia di David Lynch, regista di Boxing Helena) la storia di un bambino di 9 anni rapito da un serial killer che lo tiene prigioniero per anni costringendolo a seppellire le sue vittime, da adulto dovrà scegliere se seguire le orme del suo aguzzino o cercare di fuggire.
The Possession di Ole Bornedal, prodotto niente meno che da Sam Raimi. La piccola Em compra una scatola di legno ad un mercatino dell'usato, ignara del fatto che l'oggetto contiene lo spirito di un Dibbuk intenzionato a impossessarsi del suo corpo. I genitori separati (Jeffrey Dean Morgan e Kyra Sedgwick) si riavvicineranno per aiutare la figlia.
Tower Block di James Nunn e Ronnie Thompson. Un misterioso cecchino inizia ad abbattere gli abitanti che si rifiutano di abbandonare una palazzina pronta ad essere demolita.
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sabato 25 agosto 2012
L'immondo profondo #11: FrightFest 2012
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venerdì 20 luglio 2012
L'immondo profondo #6: Io credo in Federico Zampaglione
Gironzolando sui
vari forum che parlano di cinema mi imbatto spesso e volentieri in
commenti e recensioni di Shadow di Federico Zampaglione, e nella
maggior parte dei casi il film viene più o meno brutalmente
massarato. Ecco, non nascondo che in quelle occasioni provo un po' di
dispiacere, non tanto perché Shadow non si meriti qualche critica
tagliente ma perché nonostante tutto è un tentativo, magari non
completamente riuscito, ma pur sempre un tentativo.
In fondo basta
guardare al desolante panorama italiano, le alternative quali sono ?
Le vecchie glorie, ovvero Dario Argento ? Macifacciailpiacere dico
io, un vecchio biascicante e rimbambito che è diventato la parodia
della parodia di se stesso, il vecchio zio pazzo di cui si vergognano
tutti, lo chiudi in cantina ma lui trova sempre il modo di scappare e
ogni volta fa la cacca per terra, in attesa di Dracula 3D che se
esiste una giustizia non troverà mai un distributore disposto a
portarlo nelle sale, un po' come era successo per Giallo.
Oppure i volti
nuovi (oltre a Zampaglione ovviamente) ? Ci sono i Manetti Bros, ma
con Paura 3D (da qualche parte qui sul blog trovate la mia
recensione) ci hanno subito tolto ogni dubbio, l'horror, anzi, la
regia non fa per loro. E nemmeno la produzione, perché gli altri
esordienti del mondo dei film de paura li producono quasi tutti loro.
Tra questi c'è Gabriele Albanesi, che per quanto mi riguarda
dovrebbe essere processato per crimini contro l'umanità, ma per
fortuna ultimamente anche lui si è dato alla produzione di filmetti
a episodi, quindi almeno per un po' siamo al sicuro.
Panorama desolante
appunto, e con questo non voglio dire che bisogna prendere per buono
tutto quello che passa il convento, perché come dicevo Shadow ha i
suoi difettacci. Primo fra tutti il finale, il problema più
evidenziato nelle mini recensioni da forum, quello che fa crollare
drasticamente il voto. Giustamente aggiungo io, perché una
conclusione del genere in un film come Shadow stona parecchio, nel
tentativo di sfuggire ai soliti cliché dell'horror contemporaneo
cade in quelli di altri generi cinematografici e ci infila pure una
morale spicciola su quanto è brutta la guerra. Peccato perché
sarebbero bastati un pò più di idee e di coraggio.
Poi appunto ci
sono i cliché, a partire proprio dalla trama, però a quelli ci
abbiamo fatto il callo e Shadow non è neanche un caso
particolarmente grave, quindi si può anche chiudere un occhio e
guardare il film nel suo insieme, magari per rendersi conto che
Zampaglione almeno tecnicamente ha poco a che spartire con i
giovinastri di cui sopra, e per capirlo basterebbe osservare la
fotografia molto europea ed elegante con cui vengono immortalate
quelle azzeccatissime location, oppure basterebbe ascoltare le
musiche, a partire da quel “C'è una strada nel bosco” che da
canzone sdolcinata si trasforma in motivetto angosciante e terribile
presagio. Insomma con Shadow Zampaglione riesce a far coesistere
l'horror contemporaneo e la tradizione italiana, senza però rimanere
troppo debitore nei confronti di quest'ultima, quindi senza cadere in
quel baratro di ingenuità e cattivo gusto in cui sprofondano i
filmacci a cui accennavo prima.
Fatta questa lunga
e doverosa premessa posso finalmente passare all'argomento più
succoso: Tulpa, l'ultima fatica di Federico Zampaglione, un vero e
proprio giallo all'italiana moderno, un horror che rielabora gli
stilemi classici del genere in modo nuovo e personale, senza cadere
nel circolo vizioso del citazionismo sfrenato e della fredda
riproposizione di topoi vecchi di 40 anni. O almeno così dicono le
primissime recensioni, e io mi voglio fidare.
Tulpa verrà
proiettato in anteprima mondiale al Frightfest di Londra (a cui
magari si potrebbe dedicare una delle prossime rubriche) il 25
agosto, tra i protagonisti figurano Claudia Gerini (che interpreta la
protagonista), Michele Placido, Gianmarco Tognazzi, Crisula Stafida e
Nuot Arquint (il mostro di Shadow). Alla sceneggiatura ci sono
Federico Zampaglione, Giacomo Gensini (sceneggiatore anche per
Shadow) e il mitico Dardano Sacchetti, di cui personalmente mi fido
poco ma che magari ha ancora qualcosa da dire.
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