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lunedì 12 agosto 2013

Il bianco e il nero #50: Cary Grant ci era o ci faceva?

"I have no plans to write an autobiography, I will leave that to others. I'm sure they will turn me into a homosexual or a Nazi spy or something else."

Con questo sole che picchia senza sosta, le proprie forze ridotte al minimo, le ascelle pezzate e la palpebra che cala inarrestabile, l'unica attività culturale  che ci sembra più fattibile è quella di cambiare canale al televisore o giochicchiare con lo smart phone. Ma una volta giunti in spiaggia, mentre si prende il sole e ci si annoia...che si fa? Si legge. Si comprano gli Harmony a 2 lire o le riviste scandalistiche (ci caschiamo tutti), perchè di meglio proprio non si riesce. L'impegno è rimasto a casa, anzi, è in vacanza anche lui, ma altrove.

E allora ecco una lettura da Novella 2000. Cary Grant era gay o no?
Una piccola premessa. Cary è uno dei miei attori preferiti, forse insieme a Bogart il mio preferito. Aveva un talento comico irraggiungibile, era dotato di una classe ineguagliabile e rendeva un film migliore, che fosse una commedia, una romanticheria o un dramma, solo con la sua presenza. Perciò che gli piacessero le donne o gli uomini, poco mi importa. Sia chiaro, mi importa poco anche se fosse stato un attorucolo di poco conto. Insomma, chi se ne frega dei gusti sessuali di un individuo, chiunque esso sia.

Però attorno a Grant sono circolate per anni queste voci insistenti su una sua presunta omosessualità. Una sorte toccata a tanti, come per esempio Rock Hudson, poi rivelatosi realmente tale, o come attualmente tocca a George Clooney (il Grant moderno?). Uomini bellissimi, circondati da donne ancora più belle fuori dallo schermo e sullo schermo, sicuri di se, ricchi, famosi.
Che sia solo invidia? Può darsi, e non c'è ancora oggi insulto peggiore per lavare un ingiustizia come "lui è più bello/ricco di me" che accusare qualcuno di essere una checca. Roba da quinta elementare ma sempre funzionante. Però com'è possibile accusarli di tale offesa, non è forse un paradosso? Sarebbe come accusare un capellone di essere calvo. Insomma, questi sono pieni di donne, le sposano pure sovente.

Tutto vero, ma è vero anche che questi uomini sono purosangue di scuderie rinomate da milioni di dollari mensili, che rispondono al nome di Warner Bros., Columbia, Paramount etc... le quali farebbero di tutto pur di nascondere una magagna legata a uno dei propri elementi, che sia la tossicodipendenza, la passione per l'alcol o per il gioco, fino appunto alle proprie deviazioni sessuali.
Se io vi spaccio un attore per un latin lover, per uno che tromba come un ossesso, così che, quando poi ve lo ritrovate in scena nel tentativo di corteggiare l'attrice co-protagonista, ci credete, o no? Se invece si dovesse rivelare tutta una finta (una recita? nel cinema?), non vi sembrerebbe tutto meno sincero? Meno bello? Gran gran chi se ne frega? Eh no, invece no, è ingiusto nei confronti del pubblico. Quindi meglio insabbiare tutto. Adesso arriviamo a Grant.