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mercoledì 14 agosto 2013

La magia malinconica di Alfonso conquista il pubblico di Locarno

Pardi di domani - Concorso nazionale. Giornata 12 agosto.
Categoria: cortometraggi.


Riassunto della prima giornata con i primi 5 corti in concorso qui.

L'Italia, sempre tra virgolette, dopo la prima ottima giornata di corti, conquista a parimerito anche la seconda. Infatti Hasta Santiago dell'italiano Mauro Carraro (emigrato in Svizzera da 3 anni) ha strappato moltissimi applausi. Qualcuno più, qualcuno meno di Alfonso di Jan-Erik Mack. Gli altri corti son piaciuti un po' meno. Sotto con l'approfondimento e alla fine la mia personale classifica finale.

Corti proiettati: Lui, Hitler et moi di Nathan Hofstetter, Skinny Boy di Lawrence Blankenbyl, Hasta Santiago di Mauro Carraro,  Alfonso di Jan-Erik Mack e Bonne Espèrance di Kaspar Schiltknecht. 
Il vincitore del pardino d'oro (oltre che di 10 mila franchi) e dei pardini d'argento verrà proclamato il giorno finale del festival, il 17 agosto.

-Lui, Hitler et moi di Nathan Hofstetter. 30'.
Quinta volta per Hofstetter a Locarno. Nathan e Olivier sono due malati di schizofrenia. Il primo si crede Gesù, il secondo Hitler. L'amicizia li unisce e forse li cura. Sembra una commedia? Si. Lo è? No. Devo ancora capire se il regista (oltre che interprete e montatore) sia malato o no, in ogni caso, per tagliare corto citerò due commenti sentiti dietro di me e dopo il timido applauso finale. "Questa roba non è niente" "Non si può portare questa cosa a un festival". Dura troppo, non dice molto, si limita a filmare due persone. Una delle due, sempre Nathan, è chiaramente innamorato della sua immagine. Allora, se voleva trasmettere l'idea della schizofrenia, ci riesce poco; se non voleva invece, e non so davvero cosa volesse fare, è un fallimento totale. Il peggiore del mazzo.

sabato 10 agosto 2013

L'Italia del corto fa la parte del "leopardo" a Locarno 66

Pardi di domani - Concorso nazionale. Giornata 9 agosto.
Categoria: cortometraggi.

I Pardi di domani è una sezione dedicata alla scoperta di nuovi talenti tramite la presentazione di corti e mediometraggi al grande pubblico del festival, realizzati da giovani autori indipendenti o da studenti di scuole di cinema non ancora alle prese con il lungometraggio. 
Si divide in due categorie distinte: una che comprende le opere internazionali e una seconda (quella di cui parlerò ora) comprendente le opere di produzione elvetica. Presidente della giuria che decreterà il premio, il regista e critico cinematografico Adriano Aprà, insieme alla produttrice spagnola Marta Andreu, il regista kazako Emir Baigazin, l'attore e regista francese Gregoire Colin e il regista svizzero Basil da Cunha.

Durante la giornata del 9 agosto sono stati presentati 5 corti. Il francese Sortie de route, il ticinese Vigia, lo svizzero La fille aux feuilles, il catanese 'A iucata e il tedesco Freunde*. 
A grande sorpresa sono i due "italiani" ad aver raccolto la maggior parte degli applausi del pubblico.
*(ovviamente, essendo concorso nazionale sono tutti di produzione svizzera, ho solo specificato la lingua o il dialetto parlati).

- Sortie de route di Tristan Aymon e David Maye. 28'. 
Il quattordicenne Paul ha pensieri solo per il suo scooter due tempi e nessuno per la scuola. Dopo aver lasciato per un attimo incustodito il suo prezioso mezzo, questi gli viene rubato. Nessuno sa chi l'ha preso ma molto presto lo scopre da sè. E' stato Karim un coetaneo che lavora come aiutante presso un garage. Nonostante l'odio iniziale, tra i due inizia una strana amicizia, legata dalla passione comune per i motori e la meccanica. Questo corto concorrerà per la nomination agli European Film Awards 2013.
Un'opera dardenniana nella sua impostazione, con due interpreti, presenti in sala, molto giovani e molto bravi, grazie alla loro spontaneità. Molto ben scritto, riesce in poco meno di mezz'ora a raccontare una storia completa con un finale a sorpresa. Il pubblico ha gradito molto.