"Non avrei mai pensato di entrare nel mondo del cinema con una faccia come la mia".
Antidiva per eccellenza, lontana dal glamour, dalla stampa, dagli eventi più in, dalle feste, da Hollywood stessa. Ha sempre preferito l'isolamento e la pace delle sue case in Svizzera, ha preferito la famiglia piuttosto che la carriera, ha preferito dettare la Moda piuttosto che subirne le regole. Più che diva o antidiva, meglio usare l'aggettivo da lei preferito, divina.
Antidiva per eccellenza, lontana dal glamour, dalla stampa, dagli eventi più in, dalle feste, da Hollywood stessa. Ha sempre preferito l'isolamento e la pace delle sue case in Svizzera, ha preferito la famiglia piuttosto che la carriera, ha preferito dettare la Moda piuttosto che subirne le regole. Più che diva o antidiva, meglio usare l'aggettivo da lei preferito, divina.
Non si definiva una celebrità, tanto da scherzarci sopra ("Cosa pensa quando la gente la riconosce per strada?" "Che assomiglio ancora a me stessa") e chiamare il suo amato cagnolino Famous. Non si definiva neanche attrice, ma una ballerinza di danza classica che è finita a recitare.
Quando ha voluto smettere l'ha fatto, quando voleva recitare lo faceva, mai legata da forti contratti ha rifiutato centinaia di ottime sceneggiature per dedicarsi al primo marito Mel o ai figli, Sean e Luca e infine all'Africa e all'UNICEF.
Dotata di una bellezza e un fisico particolare e di uno stile molto personale, che al contrario delle grandi dive, non doveva nulla agli studios, perchè erede di una certa raffinatezza aristocratica, agli antipodi delle Jayne Mansfield o delle Marilyn, che talvolta intaccavano il loro corredo di simpatia con atteggiamenti provocanti e privi di grazia
Dotata di una bellezza e un fisico particolare e di uno stile molto personale, che al contrario delle grandi dive, non doveva nulla agli studios, perchè erede di una certa raffinatezza aristocratica, agli antipodi delle Jayne Mansfield o delle Marilyn, che talvolta intaccavano il loro corredo di simpatia con atteggiamenti provocanti e privi di grazia
Dall'esperienza con la guerra agli esordi a teatro e al cinema, fino allo sbarco a Hollywood, l'Oscar, i ruoli celebri e l'addio prematuro alla scena per dedicarsi ad altro. Cercherò di parlare di tutto e di più e in maniera molto dettagliata, quindi questa volta sarà un vero articolo fiume. Fate delle pause, tornateci, stampatelo, dormiteci assieme, insomma fate quello che volete, se amate come e quanto me Audrey.
(NDR avrei voluto fare un elenco con link agli argomenti ma è impossibile su Blogger)
-L'infanzia e la guerra.
-L'infanzia e la guerra.
Il 4 maggio del 1929 nasce a Bruxelles una certa Edda Kathleen Ruston-Van Heemstra. Questi i fatti, tuttavia se cercate il certificato di nascita, dirà che è nata a Londra qualche giorno più tardi. Ciò è dovuto al cambiamento voluto dal padre, Joseph Hepburn, un tipo davvero particolare. Nato John Joseph Ruston è un austriaco che preferisce farsi passare per inglese, già sposatosi tre volte, la quarta sarà la mamma di Audrey, per un certo periodo di tempo console inglese in diverse colonie del pacifico prima di essere beccato sistematicamente a fare intrallazzi e raggiri. Nulla è certo su di lui, persino curriculum vitae e titolo di studio sono inventati di sana pianta.
Ma è un bell'uomo, sicuro di sè, affascinante e la baronessa Ella Van Heemstra cade ai suoi piedi in Indonesia nel 1926. I Van Heemstra sono una casata nobiliare belga-olandese molto importante e soprattutto ricca. Ruston vede in lei un bel salvadanaio e un sicuro modo per fuggire dall'Asia dove è ricercato per truffa. Cosa ci trovi lei in lui è difficile da capire, anch'essa divorziata, forse è ammaliata dall'uomo dominatore e macho, una tara genetica che colpirà anche la figlia.
Dunque, la bambina Edda Kathleen Audrey (omologo femminile di Andrè, il nome che le avrebbero dato se fosse stata maschio) si riconosce fin da subito. Occhi sorridenti, figura già slanciata, timida e dall'aspetto molto delicato non ha ereditato ne la baldanza del padre, ne la robustezza del clan Vam Heemstra. Per di più è considerata il frutto della disdicevole unione tra aristocrazia e borghesia e la commistione tra privilegi e privazioni segneranno tutta la sua infanzia.