Per fortuna c’è Hong Sang-soo. Al penultimo giorno di
proiezioni dei film in concorso a Locarno 68, veleggiava un certo malcontento per la qualità della
selezione di quest’anno. Film stanchi, personaggi in cerca di una fine, magari
della propria crisi personale, magari
della loro vita stessa, e in cerca di una rinascita, di una seconda
opportunità. E dal nulla di spunta il nuovo titolo del prolifico regista
coreano, re del film “a versioni”, nei quali i propri personaggi hanno
effettivamente la possibilità di riprovarci, anche più volte e a distanza di
poco tempo.