giovedì 31 luglio 2014

Sharknado 2 - L'intervista a Anthony C. Ferrante, regista


Anthony C. Ferrante, esattamente oggi 30 luglio, compie gli anni (ma è impossibile scoprire in rete quanti) e per festeggiarli al meglio ha deciso di rilasciare una bella intervista a noi ragazzotti di Filmbuster(d)s. 
Chi è Anthony C. Ferrante? E' il regista di Sharknado e Sharknado 2 - The Second One, in onda proprio questa notte sul canale americano SyFy Channel. Il primo capitolo divenne immediatamente un cult epocale, capace l'anno scorso di mandare in tilt Twitter -c'è chi parlò ironicamente della primavera araba americana- con centinaia di migliaia di tweet, tra cui quelli di Damon Lindeloff e di una Mia Farrow strabiliata. Ad un anno di distanza da quella folle serata, dove mise in ombra persino la premiere di Pacific Rim, vediamo com'è cambiata la sua vita e cosa ci può dire di questo secondo capitolo. 
Il tornado di squali sta per tornare!
L'anno scorso intervistammo lo sceneggiatore, Thunder Levin, l'anno prossimo ppomettiamo Tara Reid)

-Prima di tutto...Sharknado, come diavolo ti è venuto in mente una cosa simile?
Insieme al mio amico e sceneggiatore occasionale, Jacob Hair, mandammo l'idea a quelli di SyFy qualche anno fa. Stavamo cercando di tirar fuori il titolo più ridicolo di sempre e ci venne fuori questo. Ma tutto ciò avvenne dopo, prima di tutto inserii il termine Sharknado in un film che scrissi proprio per SyFy, chiamato Leprechaun’s Revenge. Alla fine furono d'accordo per farlo diventare un film.

-L'anno scorso la notte di Sharknado fu una cosa pazzesca (Twitter, Pacific Rim etc...), ti ha cambiato la vita? Quale fu la tua reazione?
Fu un'esperienza incredibile. Non penso che mi accadrà mai più una cosa del genere, fu letteralmente una sorpresa per tutti. Eravamo un piccolo film, scoperto dal pubblico mainstream e non si può chiedere un regalo migliore, soprattutto dopo aver vissuto in sala montaggio per 5 mesi, cercando di trasformare un film con un budget minuscolo e girato in pochissimo tempo in un blockbuster.

-Hai ricevuto offerte dai grandi studios hollywoodiani, magari per un monster movie ad alto budget?
Ho avuto più meetings poco dopo Sharknado che in tutta la mia carriera e mi si sono aperte porte che prima non avrei mai neanche sognato. Spero con questi due Sharknado di aver dimostrato cosa posso fare con budget davvero minuscoli, perciò immaginatevi cosa posso fare invece con un grande budget e molto più tempo. Non vedo l'ora di mettermi alla prova con una sfida del genere e credo che questa sia la strada che gli studios stanno intraprendendo in questo momento. Trovano registi molto giovani, in grado di gestire e farsi bastare il budget, non di certo enorme, programmato e gli propongono dei progetti che potrebbero incassare bene e recuperare i costi. Gareth Edwards ha fatto un ottimo lavoro con i soli 600 mila dollari concessi per Monsters e guarda cosa ha tirato fuori con Godzilla. Rian Johnson, uno dei miei registi preferiti, ha realizzato alcuni indie eccentrici e poi l'ottimo film di fantascienza Looper. Ora addirittura sta lavorando alla nuova trilogia di Star Wars. James Gunn è partito dalla Troma e ha realizzato un ottimo film horror come Slither e ora sta facendo Guardians of the Galaxy (che è uno dei miei film preferiti dell'estate). E' una grande epoca per essere un regista indipendente di genere.


-Il primo Sharknado era ambientato a Los Angeles, questo secondo a New York. Che differenza c'è tra queste due città, in termini di girarci un film?
A Los Angeles la gente tende a fare tutto da se durante una disastro natruale (terremoti, trombe d'aria). A New York invece ci si unisce e si lotta insieme. Nel primo film avevamo veramente pochi paesaggi/sfondi per le nostre riprese, per il resto (nella sceneggiatura ndr) era tutto indefinito. Strade varie della zona downtown, parcheggi etc...  A New York invece abbiamo usato New York! perciò è stato fantastico. Abbiamo girato a Times Square, al Citi Field, a Liberty Island e in molte altre parti. C'è molto più senso della città in Sharknado 2 piuttosto che nel primo.

-Il primo finiva con SPOILER ALERT una motosega e uno squalo volante,  questa volta cosa vi siete inventati? Ci puoi dare una piccola anticipazione?
Ci sono molti momenti à la Sharknado in Sharknado 2, ma sarà il pubblico a decidere se sono all'altezza della sequenza di lotta tra squalo e motosega alla fine del primo. Non puoi pensare solo a queste scene ma devi anche creare un sacco di nuove cose molto fighe, e sperare che la gente se la goda tutte fino alla fine. Ci sono davvero delle chicche in questo nuovo capitolo.

-Ok, domanda difficile, meglio Sharknado 1 o il 2?
Onestamente non mi sembra di aver preso una pausa dopo la Parte 1, perciò mi sembra una continuazione questo secondo numero. Sharknado ha un migliore senso geografico e sembra più grande e migliore, ma anche il primo aveva un certo fascino. Lascio che sia il pubblico a decidere, perchè non si può decidere tra i propri figli -altrimenti si offendono.

-Dopo una creatura mezza piovra e mezza squalo, uno squalo a due teste, un dino-squalo, un megashark, adesso uno Sharknado, abbiamo raggiunto il limite? Cosa si può fare d'altro?
Perchè non un nuovo Squalo (inteso come il film di Spielberg, Jaws ndr). Non un remake ma un nuovo horror vecchio stampo dove gli squali invadono Amity Island. Penso che abbiamo già stufato con questi squali ibridi e dopo il successo di Sharknado, l'unica via è tornare alle basi, ai classici.

-Com'è lavorare con Tara Reid? Ultimamente abbiamo sentito parlare di lei più per cose fuori dal set che per suoi lavori davanti alla cinepresa.
E' fantastico lavorare con Tara, e stessa cosa vale per Ian Ziering. Entrambi hanno creduto in Sharknado fino in fondo. Senza di loro non penso che il film avrebbe avuto questo successo. Nessuno dei due ha mai fatto un film simile e parte del fascino della bilogia è vedere loto due metterci tutto se stessi in entrambi i film. E ragazzi, Ian è un signore eroe da film action, ma in Sharknado 2 abbiamo dato un po' di spazio anche a Tara come eroina.

-Quanto hanno in comune Sharknado e Gli Uccelli di Hitchcock? 
Non penso che Sharknado posso avere nulla in comune con nessun film, ha un genere di pazzia tutto suo che nessun altro può avere.

-Katrina o l'uragano Sandy hanno in qualche modo influenzato Sharknado? E quindi, possibile una trilogia che si conclude a New Orleans? 
No, ne Sandy, ne Katrina hanno influenzato il film, l'idea era solo quella di fare un film totalmente folle, il più possibile.  SyFy ha già annunciato un terzo capitolo, e uscirà l'anno prossimo ma per ora non so altro. Non è stato commissionato ancora a nessuno. Siamo ancora in corso con il 2 poi.

-Qualche aneddoto interessante o divertente dal set?
Ogni giorno c'era qualcosa di divertente, perchè ci muovevamo così velocemente, cercando di fare un numero infinito di cose in poco tempo. Al momento sono tutti ricordi sfocati nella mia mente, anche se ogni momento che abbiamo girato al Citi Fields è stato piuttosto memorabile per me. Avevamo sole, neve, pioggia e 15 pagine di roba da girare in giornate di lavoro da 12 ore Magari non tanto divertenti ma certamente folli!

-E' difficile lavorare con molta CGI? Sappiamo che arrivi dal mondo del trucco, del make up, forse preferisci quindi le cose reali, tangibili, piuttosto che la roba creata la computer. Capisco però che non dev'essere facile lavorare con uno squalo vero...anzi, uno Sharknado.
Adoro le cose materiali, ma ho voluto coscientemente girare un grande film basato sulla CGI. E' importante espandere il proprio arsenale, e anche se in altri miei film avevo utilizzato la CGI non era mai predominante. E' stato affascinante cercare di trovare un equilibrio tra le cose tangibili e la CGI, e soprattutto essere certi di avere gli elementi corretti. Ho imparato velocemente con il primo e ora penso che il lavoro nel secondo sia stato molto più facile. Abbiamo cercato di utilizzare squali pupazzo per qualche momento in entrambi i film. La cosa più importante è girare il più possibile sul set, dal vivo, e aggiungere la CGI dopo. In un mondo cinematografico ipotetico, desideri che la CGI sia il più possibile integrata con il set reale, o le locations, altrimenti devi mettere tutto il peso sulle spalle degli esperti del computer. E girare il più possibile, magari molte scene extra, è essenziale poi in post produzione per aggiungere o no uno squalo digitale qua e la.

-Sharknado 2, come il primo, è un film per la Tv e non andrà al cinema, perchè? E' difficile lavorare per la Tv piuttosto che per il cinema?
Sharknado, dopo la fortunata messa in onda, uscì nei cinema americani per tre settimane e credo succederà la stessa cosa anche con Sharknado 2. Ho realizzato molti film per la tv, ma non li ho mai visti come progetti televisivi. SyFy è piuttosto libera sulla violenza e il gore, perciò puoi fare quello che ti pare, a parte parolacce e nudità, ma tanto a Sharknado non servono. Alla fine del giorno, dopo la messa in onda, finirà in streaming, DVD, Blu Ray, perciò è proprio come un film. Si vedono film tv che sembrano film tv, ma penso che con Sharknado abbiamo fatto un film tv che però sembra un film fatto in studio, a parte che è costato un decimo.

-Com'è lavorare per la Asylum? (Hansel e Gretel, altro suo film, è anch'esso della Asylum)
Sono stati grandi in tutti e tre i film che ho diretto per loro. Ti danno un sacco di spazio di manovra e ti coinvolgono per l'intero processo. Se sei uno che vuole essere presente in ogni momento e essere coinvolto, sia nella pre, post e durante la produzione principale, è davvero ottimo lavorare con questa compagnia. In più mi hanno permesso di girare due dei film sugli squali più folli della storia, che è decisamente fico direi. 
-Di che somma parliamo, come budget per gli Sharknado? Questo genere di film incassa abbastanza da rientrare nei costi? Ci puoi spiegare come funziona?
Questa è una domanda a cui può rispondere il produttore. Non ci sono grossi budget ma cerchi di massimizzare tutto e essere creativo. E' l'unico modo per farcela. Non puoi girare per il set lamentandoti che non puoi fare questo o quello, devi lavorare con quello che hai e dare il massimo. Il budget per entrambi era tra i più alti da me mai avuti, in modo da poter girare a New York, in quei posti, e avere quegli attori così talentuosi. Devi sempre dare il meglio.

-Hai mai incontrato Roger Corman? Ti senti una sorta di suo erede? Chi, tra le persone con cui hai lavorato, ti ha impressionato di più?
Si ho conosciuto Corman, persona fantastica ma non ho mai lavorato con lui purtroppo. Ho avuto la fortuna di lavorare con tantissime persone di talento, una lista troppo lunga.

-Parlaci del tuo background. Come sei entrato nel mondo del cinema? Quali scuole hai frequentato? Presentati al pubblico italiano (qui in Italia sei noto solo per Sharknado e Boo, gli unici prodotto arrivati e tradotti).
Quando avevo 11 anni volevao fare film ma non sapevo come si faceva. Sono nato in un piccolo paese nel nord della California, perciò non c'era la possibilità di avere nessun equipaggiamento per girare film e quindi ho iniziato a scriverli - oltre a recensioni, approfondimenti etc... Una volta al liceo ho frequentato un corso di cinema e tutto è cambiato. Ho iniziato a girare corti con gli amici e ho frequentato la San Francisco State (università). Mi sono poi trasferito a Los Angeles dove ero regista della seconda unità a esperto make up artist. Finalmente il produttore David E. Allen mi ha dato una chanche e mi ha fatto dirigere il mio primo film, Boo.

-Quali registi ti hanno più influenzato, quali sono i tuoi preferiti?
John Carpenter, Barry Levinson, i film prodotti da Val Lewton (e alcuni diretti da Jacques Tourneur ndr), loro mi hanno fatto voglia di entrare nel magico mondo del cinema. Adoro l'horror ma anche la commedia, perciò credo che Sharknado sia il perfetto bilanciamento dei miei due interessi.

-Quale dei tuoi progetti ti rende più fiero?
Un posto speciale va a Boo, perchè era il mio primo film. E'qualcosa che ho creato io e amo il mondo che siamo riusciti a riprodurre. Ci sono molte cose che oggi cambierei, ma lo amo comunque. Mi piacciono gli Sharknado per diverse ragioni, la principale è che mi sta portando a fare nuove cose differenti. Ci sono solo idee horror in giro, quando invece si dovrebbe provare a fare degli ibridi come Sharknado, sia ch fai action, o commedia o horror.

-Qualche consiglio da dare agli aspiranti giovani registi?
Imparate tutto quello che potete sull'industria. Lavorate come membro dello staff, fate domande, siate persistenti e guardate ad ogni opportunità come un dono. E' un business duro ma c'è un modo per riuscirci, e ognuno ce la fa nel suo modo.

-Cosa sai dell'Italia? E del cinema italiano? Ti piacerebbe lavorare qui?
Sono mezzo italiano perciò amo la cultura italiana. In termini di film horror chiaramente conosco Dario Argento e Lucio Fulci, dei maestri. Hanno fatto dei film incredibili. Ho scritto un film chiamato American Horror House che è una sorta di omaggio al cinema di Argento. Amo lavorare all'estero, perciò lavorare in Italia sarebbe un'esperienza fantastica.

-Prossimo progetto?
Stiamo lavorando a un film che ho scritto, chiamato Agony, un suspense thriller. Deve essere girato sulla neve, perciò trovare un buco per girarlo è stato complicato. Inoltre ho una breve storia horror scritta per una libro antologico chiamato Hell comes to Hollywood. Si chiamerà The Crimson Marquee e è la mia prima storia breve che verrà pubblicata. Ho anche realizzato un album con nuove canzoni realizzate con Robbie Rist e la mia band Quint (dal personaggio de Lo squalo ndr), dal titolo, Great White Skies. Comprende anche alcune tracce usate in entrambi gli Sharknado ed è disponibile su ITunes e nei negozi.

Stanotte ricordatevi, c'è Sharknado 2 e appena lo vedremo, lo recensiremo per voi.

Nessun commento:

Posta un commento