lunedì 14 luglio 2014

Paranormal Stories di AA.VV.

 Nelle sale dal 10 luglio (ma in dvd dal 20 febbraio...)

Prendiamola alla larga che è meglio. Ve lo ricordate Gabriele Albanesi ? Vi ricordate che dopo due soli (orrendi) lungometraggi (Il Bosco Fuori, Ubaldo Terzani Horror Show) aveva deciso di darsi alla produzione? No ? Beati voi, ma tanto ci sono io a rinfrescarvi le idee. Gabriele Albanesi, classe 1978, entra nel mondo del cinema dalla porta di dietro, quella arrugginita che puzza di piscio, piena di numeri di telefono di transessuali: un giorno, dopo aver visto Zora la Vampira, corre su internet a insultare il film e i due registi, i Manetti Bros. (perché lui è anche critico, lo dice wikipedia). Loro, per tutta risposta, lo ripagano producendo il suo primo film.
Ora, chiunque con il senno (di poi) penserebbe che l'abbiano fatto apposta, per vendicarsi: gli avrebbero dato i soldi, sicuri che avrebbe girato una porcheria (d'altronde basta sentirlo parlare), e dopo lo avrebbero preso in giro a vita come aveva fatto lui. Purtroppo però la porcheria piace, si comincia a parlare di rinascita del genere, e, come se non bastasse, qualche presunto critico mette Albanesi sul piedistallo.

Ma tutto questo è già leggenda, e noi siamo qui per parlare d'altro: l'Albanesi produttore, il regista ormai navigato che, come il Dario Argento dei bei tempi, prende i suoi soldi e li mette a disposizione di sei promesse dell'horror: Andrea Gagliardi, Stefano Prolli, Tommaso Agnese, Roberto Palma, Marco Farina, Omar Protani. Finalmente parliamo di Paranormal Stories ? Eh no, perché a questo punto della storia il film si intitola ancora Fantasmi, un horror a (5) episodi che rimane nel limbo per un paio d'anni, finché, il 20 febbraio 2014, qualcuno decide di buttarlo sul mercato home video come Fantasmi, Italian Ghost Stories.
L'altro film
Si, avete capito bene, il film era già uscito in Italia con un altro titolo (potete trovarlo qui, a vostro rischio e pericolo: http://www.amazon.it/gp/product/B008EADI3E/) e ora, pochi mesi dopo, ce lo ritroviamo addirittura in sala con il furbissimo titolo Paranormal Stories. Unica differenza: un episodio cornice alla V/H/S diretto da Albanesi in persona. Partiamo proprio da questo: un bambino rimasto solo a casa mette da parte i fumetti e inserisce nel lettore il dvd di Paranormal Stories (considerando quanto detto sopra, sarebbe stata una bella idea utilizzare proprio il dvd di Fantasmi). Esaurita la funzione di cornice, il corto si regge tutto su un goffissimo colpo di scena, riciclato biecamente da Il Bosco Fuori e il cortometraggio L'Armadio dello stesso regista. Albanesi nella sua carriera ha avuto solo mezza idea, e non è nemmeno sua: i bambini possono essere ambigui e spaventosi.
La messa in scena è scolastica e le interpretazioni meno che amatoriali, come da tradizione. Da evidenziare l'uso degli oggetti di scena: tantissimi, troppi, affollano la scenografia dandole un aspetto del tutto innaturale. L'impressione poi è che Albanesi volesse semplicemente indugiare con la macchina da presa sui gadget da collezione sparpagliati nella stanza. Resta da capire perché un bambino che possiede l'edizione limitata di Evil Dead (quella con il libro dei morti) dovrebbe perdere tempo guardando Paranormal Stories.
Momenti ad alto tasso di trash: la sorellina insopportabile e la marcia dei giocattoli, quest'ultima realizzata con un trucco degli anni '30, ma sono sicuro che qualcuno scomoderà Bava e Margheriti.

-17 novembre di Tommaso Agnese

Si parte malissimo: accompagnato da due amici, un ragazzo torna a casa per i funerali del padre. Tra gli oggetti del defunto si imbatte in un racconto dell'orrore che però potrebbe non essere frutto della fantasia.
È subito chiaro che il padre aveva qualcosa che non andava, infatti si è fatto seppellire in giardino, su un terreno scosceso vicino alla strada sterrata che conduce alla casa. È anche un famoso scrittore, ma nel suo diario scrive come un bambino della quinta elementare.
A parte questo, niente da segnalare, è il classico cortometraggio horror amatoriale, del tipo completamente anonimo che si regge solamente sulla rivelazione "sconvolgente", rivelazione ovvia fin da subito, anche perché parliamo di uno dei colpi di scena più sfruttati di sempre. La recitazione canina raggiunge l'apice del finale, ma a parte questo e qualche battuta surreale ("Siediti! È il 17 novembre!") si ride poco e ci si annoia un sacco.

-Offline di Andrea Gagliardi
Sto con gli angeli.

Ovvero, la paura ai tempi di Windows Messenger: Pietro, che vive in una casa senza lampadine, viene contattato in chat da Giovanni, poco dopo però scopre che l'amico si è sucidato il giorno precedente. Con chi stava parlando ? Ma con Giovanni, l'ho già detto. Nessuna suspense, nessun colpo di scena, solo una noiosa chiacchierata con un fantasma che vuole avere notizie sul meteo("C'era il sole oggi ?"), ma nessuno gli risponde e lui giustamente non la prende bene.
Per certi versi l'episodio più ambizioso. Prende una vecchia idea e la adatta ad un nuovo contesto, niente di veramente originale, ma almeno si avverte il tentativo di uscire dal seminato e di sfiorare l'attualità (viene in mente V/H/S). Il problema è lo stesso di tutti gli altri corti: mancano del tutto sceneggiature e sceneggiatori.

-La Medium di Roberto Palma

Una vedova, aiutata da sua figlia, veste i panni della medium per arricchirsi alle spalle dei creduloni, fino a quando gli spiriti non le appiono veramente.
Una trovata che più vecchia non si può, si tenta di annacquarla con uno spaccato sociale che si vorrebbe drammatico e realistico, ma una cattiva scrittura e le interpretazioni macchiettistiche volgono tutto al grottesco. Il soprannaturale si fa attendere troppo, comunque l'idea dei fantasmi impossibili da immortalare non è male.

-Fiaba di un Mostro di Stefano Prolli

Il titolo dice già tutto, la storia di un bambino malato ed emarginato che trova la felicità nell'affetto di una coetanea. I toni sono appunto quelli della fiaba, e da questo punto di vista il corto funzionicchia, la location è molto suggestiva e la gang di bulletti è abbozzata in modo simpatico (i colori accesi dei vestiti, i due gemelli...), troppo ingenuo invece come racconto dell'orrorre o sugli orrori dell'emarginazione.
C'è solo una cosa peggiore degli attori non professionisti: gli attori bambini non professionisti.

-Urla in collina di Marco Farina e Omar Protani

Tre ragazze in vacanza (una è Laura Gigante, quella di Albakiara e Ubaldo Terzani Horror Show) investono qualcosa su una stradina di campagna e scappano. La vittima dell'incidente tornerà a tormentarle.
Allo stesso tempo il peggiore e il migliore del mucchio, sicuramente il più trash, e infatti ricorda Il Bosco Fuori: tre fanciulle, pessimi effetti speciali, dialoghi stupidissimi, un uso totalmente insensato del POV e persino un topless. "so bad, it's good" insomma, o forse dopo la noia punitiva degli episodi precedenti un po' di caciara finisce per sembrare oro colato. L'unica buona idea dell'intero progetto è stata mettere questo episodio per ultimo.
Uno spettatore di Paranormal Stories
Finita la cinquina, tiriamo le somme: inutile girarci intorno, Paranormal Stories è un completo disastro, approssimativo, mortalmente noioso e di un'ingenuità imperdonabile. I singoli episodi sono uno peggio dell'altro, niente di diverso da tanti pessimi cortometraggi amatoriali reperibili in rete. Albanesi purtroppo ha fatto e continua a fare scuola, il suo è un cinema goffamente derivativo, completamente schiavo del citazionismo, che non è divertito, intelligente e genuino, ma tutto teso a giustificare una sconfortante mancanza di idee.
Certo qualcuno potrebbe obbiettare che i registi coinvolti sono molto giovani, che devono ancora farsi le ossa. Beh allora che se le facciano, duramente e faticosamente, come fanno miliardi di studenti che al cinema e in dvd non ci arrivano mai. Perché quello che vedo qui è solo mediocrità, e incoraggiare un'operazione di questo tipo, solo perché libera da determinati meccanismi, significa incoraggiare la mediocrità. Ma soprattutto significa incoraggiare un'idea di cinema ormai decrepita, incapace di superarsi (vedi Argento) e di essere superata, e per la rinascita del cinema di genere non esistono presupposti peggiori. 
Paranormal Stories è il peggior film dell'anno, a pari merito con Fantasmi, Italian Ghost Stories.

4 commenti:

  1. Risposte
    1. È il suo film meno disastroso ma mi fermo qui. Un tentativo maldestro di fare horror/thriller psicologico, e comunque anche lì il trash non manca.

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  2. PS
    "Offline" mi ricorda il primo episodio di 4bia... Ma sicuramente non ha neanche un finale a sorpresa...

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    1. 4bia non lo conoscevo neanche di nome, mi documento.

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