Dedicato a Emy Otto
"La vita non ha nessun obbligo di darci ciò che ci aspettiamo"
Margaret Mitchell
Margaret Mitchell
Era il 30 giugno del 1936 quando uscì in alcune librerie
americane il romanzo dal titolo Via col vento. Autrice era una sconosciuta Margaret
Mitchell, giornalista con alle spalle già tre romanzi mai pubblicati. In meno di due settimane avrebbe polverizzato
ogni record di vendite e in meno di 10 mesi avrebbe consacrato la Mitchell,
quando le venne conferito il premio Pulitzer il 3 maggio 1937. Un successo che
nessuno avrebbe mai potuto lontanamente immaginare e che si sarebbe tramutato
in un film tre anni dopo con Clarke Gable e Vivien Leigh, vincitore di 10 Oscar.
Torniamo però indietro di una decina d’ anni. Siamo nel
1926, Margaret Mitchell ha appena terminato di scrivere ‘Ropa Carmaign, una
novella breve su una ragazza bianca del sud innamorata di un uomo mulatto.
Nessun editore però è interessato al suo lavoro. Non è la prima volta che le
succede di essere rifiutata. In precedenza ci aveva provato con Lost Laysen,
incentrato sull'amore di tre uomini per la stessa ragazza, opera scritta su due
quaderni e regalata al suo fidanzato ai tempi, tale Henry Love Angel (si
chiamava proprio così, non è un vezzeggiativo). Lost Laysen verrà pubblicata poi
nel 1996, a quasi 80 anni di distanza, dal New York Times diventando un best
seller.
L’altro suo tentativo era stato The Big four, un romanzo di
400 pagine sulla vita di un gruppo di ragazze in un collegio. Purtroppo non è più reperibile in quanto la
stessa Mitchell lo distrusse forse per vergogna o insoddisfazione. Nel
frattempo la sua carriera da giornalista proseguiva. Era diventata una reporter
per l’Atlanta Journal dopo essersi sposata con John Robert Marsh, direttore
editoriale presso l’Associated Press. Prima di andare avanti dovremmo parlare
della giovane Margaret Mitchell e dei suoi innumerevoli flirt. Molto bella e
proveniente da una famiglia altolocata della Atlanta che conta, aveva fatto il
suo ingresso in società a 20 anni, nel 1920. In un articoletto di gossip del
giornale locale venne descritta così
“…ha avuto nella sua
breve vita, forse, già più uomini letteralmente ‘morti d’amore’ per lei e più
gentlemen corteggiatori che la maggior parte di tutte le ragazze di Atlanta”
Margaret amava divertirsi e andare ai party. Si autodefiniva
un ‘tentatrice senza scrupoli’ e nei goliardici e ruggenti anni 20 per trovarla
dovevate cercarla nei locali più in della città, alle prese con i balli più
scandalosi e proibiti come il tango e l’apache, danza nota per includere un
bacio sulla bocca con il proprio compagno. In quel periodo frequentava o era fidanzata
anche con 5 ragazzi contemporaneamente. Poco prima di sceglie Marsch come
sposo, era legata, sempre contemporaneamente, anche a un certo Berrien Kinnard
Upshaw, di pochi mesi più grande di lei. Erano un terzetto inseparabile lei,
Upshawer e Marsch, tanto che Margaret si sposò prima con Upshaw, detto Red,
mentre Marsch faceva loro da testimone.
Questo primo matrimonio fu un disastro e durò appena due
anni, quando nel 1924 Red scappò di casa senza mai più farsi vedere. Margaret
uscì da quella relazione a pezzi, abusata fisicamente e mentalmente, a causa
del temperamento violento di lui e dell’alcolismo di cui soffriva. Marsch,
appena tornato in zona dopo essere diventato un contrabbandiere di liquori (l’editoria
non rendeva così tanto) si offrì di appianare le cose, concesse un prestito a Upshaw
per pagare le spese legali per il divorzio, in cambio la Mitchell non lo
denunciò alla polizia per le violenze subite.
Ancora legalmente sposata con Upshaw, Margaret si sposò una
seconda volta con Marsh e i due si trasferirono nella casa nota ai tempi come
The Dump, la discarica, e oggi diventata la casa-museo visitatissima da curiosi
e turisti ad Atlanta.
Il suo primo articolo venne pubblicato il 31 dicembre 1922
dal titolo “Atlanta Girl Sees Italian Revolution”. Non aveva un argomento specifico, scriveva un
po’ di tutto, dalla moda, alla storia, a notizie locali. La maggiore fama la
ottenne quando intervistò l’attore più famoso del mondo, Rodolfo Valentino, il
1 luglio 1923.
Il suo stile era molto descrittivo e enfatico e il suo modo di raccontare trasudava
passione. Nella sua carriera intervistò anche 4 delle donne più importanti di
Atlanta, diventando una esperta della storia ‘rivoluzionaria’ della città, un
hobby che le ritornerà utile in futuro come ben sappiamo. Dopo appena 4 anni nei
quali scrisse 129 articoli, 85 storie e diverse recensioni di libri, a pochi
mesi dal suo secondo matrimonio si ritirò a causa di un grave infortunio alla
caviglia.
In quel periodo di riposo forzato a casa diventò una
lettrice assidua. Riempì entrambi i piani della sua casa di libri tanto che il
marito per ironizzare una volta le disse “Ma perché non lo scrivi tu un libro
invece di leggerne migliaia?!?”. In
seguito da battuta divenne una vera e propria idea e per assecondarla in questa
impresa le regalò la macchina da scrivere Remington Portable n.3 nel 1928, ora
esposta nel museo ad Atlanta. Per i
successivi 3 anni non fece altro, scrisse un romanzo ambientato durante la
guerra civile americana con protagonista una certa Pansy O'Hara (divenuta poi
Scarlett e in italiano Rossella). Quel romanzo diventò Via col vento.
“Prima di sedermi a
scrivere, avevo già in mente chiaramente ogni minimo dettaglio della storia”.
Un mese dopo la sua uscita, il romanzo registra oltre
duecentomila copie vendute, mentre sei mesi più tardi le vendite supereranno il
milione di copie. E’ un andamento che non ha precedenti, batte record su record
e chiunque in America ne vuole possedere una copia. Diventa un oggetto di
culto, indispensabile, un caso
editoriale studiato e in vano replicato da tanti altri.
Nonostante questo successo Margaret Mitchell rifiuterà ogni
proposta di collaborazione successiva e con lo scoppio della guerra e la
malattia del padre non tornerà più alla macchina da scrivere. Rifiuterà per
tutta la vita di dare un seguito alle vicende di Scarlett e Rhett e vieterà
anche a chiunque il permesso di scrivere il sequel dell’epopea. Solo nel 1991 i
suoi eredi concederanno l’autorizzazione a dar vita a nuove avventure dei due
protagonisti, e la scrittrice Alexandra Ripley darà alle stampe Scarlett, che
in pochi mesi venderà sei milioni di copie in quaranta Paesi.
Il film omonimo uscito nel 1939, prodotto da David O.
Selznick, fu anch'esso un successo da record. Per decine di anni è rimasto il
film dal maggiore incasso in assoluto con 190 milioni solo per il mercato casalingo,
mentre se arrotondato per l’inflazione sale a 3.44 miliardi di dollari.
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