Nelle sale dal 9 maggio
Vi ricordate com'è
andata l'ultima volta che un regista di successo ha appioppato
un film horror ad un esordiente dopo aver visto un suo cortometraggio ?
Ecco, è successo
di nuovo, o meglio, è successo prima: nel 2009 il trentacinquenne uruguaiano Fede Alvarez
realizza il cortometraggio Panic Attack
(
http://www.youtube.com/watch?v=-dadPWhEhVk),
in cui un guppo di giganteschi robot sbuca fuori dalla nebbia che
circonda Montevideo e distrugge la città, una cosina minimalista con
una computer grafica a basso budget che sorprende.
Il corto fa il giro
della rete e finisce sotto il naso del geniale Sam Raimi, che decide
subito di affidare a Fede Alvarez la regia e la sceneggiatura del
remake di The Evil Dead (1981), e qui vorrei aprire una parentesi: il
cortometraggio di Alvarez è sicuramente simpatico e ben fatto, e
sicuramente l'occhio tecnico di Raimi è più allenato del mio, ma di
progetti altrettanto validi in rete ce ne sono milioni; insomma se io
fossi un grande regista, seduto davanti al pc a guardare video mentre
accarezzo il mio gatto bianco, non credo che affiderei il remake di
un mio classico al primo che passa, anzi, l'idea di un remake non mi
passerebbe neanche per la testa, ma questo è un altro discorso...
In realtà le cose
sono più complicate, Raimi all'inizio contatta Alavarez per
trasformare Panic Attack in un lungometraggio (come per Mama, brr...)
ma per ragioni diverse il progetto viene rimandato a data da
destinarsi. L'idea di un remake de La Casa entra in gioco qui, quasi
come ripiego, quindi l'idea romantica di un Raimi toccato da
ispirazione divina che affida la sua creatura più cara a uno
straniero venuto dal nulla è un po' da ridimensionare.
Chi mi legge ormai
dovrebbe sapere quanto io aborrisca il concetto di remake,
soprattutto in campo horror, praticamente è il peggiore dei
presupposti possibili. Ma questa volta era diverso, ci ero cascato
anche io, dietro Alvarez c'erano la mano esperta e l'ombra
rassicurante di Sam Raimi.
Il riassunto della
trama potrei anche risparmiarvelo, tanto l'originale La Casa lo hanno
visto tutti, e chi non lo ha visto è un individuo triste che si
trascina stancamente in un'esistenza grigia e senza scossoni. Ma
qualcosa bisogna dirla, anche solo per prendere atto delle
fondamentali novità introdotte dal giovane uruguaiano: