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domenica 5 maggio 2013

Il bianco e il nero #36: La diva e il gangster (e la figlia).

"Trash is something you get rid of - or disease. I'm not something you get rid of." Lana Turner.
Altro che Belen e Corona. Altro che un finto duro con mille tatuaggi e con la faccia da schiaffi. Altro che una finta diva con tanto di filmino osè visto da mezzo mondo. Una volta le cose si facevano seriamente. Eh ai miei tempi! Questa è la storia dell'amore, finito malamente, tra una delle più famose, chiacchierate e scandalose dive anni 40-50 e un vero gangster, uno che sparava, uccideva e rapinava le banche per davvero e che la prigione non l'ha mai vista perchè temuto da un intera città. Ma è anche la storia di una povera bambina, divenuta celebre suo malgrado, e si anche di Sean Connery e di un certo oscar.
Ah ma lo sapete che Lana Del Rey deve il suo nome d'arte proprio alla Turner? (Del Rey invece al modello Ford. Eh oh, a me Lana Del Rey piace un frego). Mentre To stomp in inglese significa calpestare, nomen omen.

Los Angeles, 4 aprile 1958, venerdì santo, sera, verso le 10-11. Siamo dalle parti di North Bedford Drive, zona Beverly Hills, dal numero civico 730 si sentono degli schiamazzi. I vicini neanche si lamentano o vanno a vedere cosa succede, ormai è la prassi, che sia pieno pomeriggio, mattina o sera come adesso. La lite è tra un uomo e una donna, una coppia che ha preso in affitto la casa qualche mese prima. Lei è una famosissima diva del cinema, mentre lui, sulla carta ha un negozio di articoli da regalo, ma in realtà è un semplice gigolò. Anzi, è un gigolò con la passione per il gioco d'azzardo. Anzi, è tutto questo ma è principalmente un ex gangsters, uno di quelli che ha ucciso parecchia gente, ex guardia del corpo personale di Mickey Cohen, il boss supremo di Los Angeles. 
Poco dopo squilla il telefono dell'avvocato di Jerry Geisler, il più famoso avvocato in città, con nel palmares clienti come Busby Berkeley, Erroll Flynn (si, la volta dello stupro), Robert Mitchum, Charlie Chaplin, la madre di George Reeves (si, poco dopo il suo suicidio) e molti altri. "Sono Lana Turner. È successa una cosa terribile. Può venire a casa mia?". L'avvocato esce di corsa di casa imbocca la North Bedford e arriva a casa dell'attrice. Gli viene aperto dalla donna, zampillante come una fontana. Tutta la camera da letto è sotto sopra e proprio li in mezzo, sul tappeto rosa, giace senza vita, con una enorme chiazza rossa sottostante, un uomo. In un angolo la figlia di Lana, Cheryl, sotto shock, bianca come un lenzuolo.
Dopo aver deciso bene cosa dire alla polizia e alla stampa, molto più importante chiaramente, vennero chiamati tutti quanti, compresa, massì, un'ambulanza. La causa della morte venne decretata come "pugnalata all'addome, che ha penetrato il fegato e l'aorta, provocando una massiccia emorragia".