Anche quest’anno il Concorso Internazionale è stato più
volte messo in ombra dal “minore” Cineasti del presente, recinto in cui
sgambettano i giovinastri del panorama internazionale in grado di presentarsi
sempre con opere ardite, vive e emozionanti. (S)Piace dirlo ma tutte cose che
troppo spesso mancano al piano di sopra, in una selezione afflitta da troppo
cervello e intellettualismo tipica dell’era Chatrian (ci tornerò). Quest’anno
opere come Keeper, Der Nachtmhar, Dead Slow Ahead, Olmo & the seagull,
Siembra, Thithi, Kaili Blues (e l’anno scorso Navajazo) non avrebbero sfigurato
tra i senior del Concorsone. Certo sono opere di autori acerbi ma così
promettenti da essere il punto di maggiore orgoglio del Festival.