Rieccoci!
Apriamo
con un'occhiata ai vincitori dei Golden Globe e alle nomination degli
Oscar 2014. Dopodiché, come annunciato, riveliamo i vincitori dei
prestigiosissimi Filmbuster(d)s Awards.
E infine chiudiamo con una
bella chiacchierata su due film in sala: il remake di Carrie (che verrà
adeguatamente massacrato) e C'era una volta a New York.
Buon ascolto!
[00:00:43] L'angolo del tripudio
[00:14:17] La posta del cuore
[00:30:00] Oscar e Golden Globe
[00:44:18] Vincitori dei Filmbuster(d)s Awards
[00:57:14] Lo sguardo di Satana - Carrie
[01:17:35] C'era una volta a New York
Potete
ascoltare l'episodio al link diretto al file MP3 (per scaricarlo basta
cliccare col destro e poi "Salva link con nome"): Clicca qui!
Abbonatevi su iTunes: Clicca qui!
Oppure ascoltate il podcast mediante il player Podtrac:
Visualizzazione post con etichetta C'era una volta a new york. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta C'era una volta a new york. Mostra tutti i post
martedì 21 gennaio 2014
domenica 19 gennaio 2014
C'era una volta a New York di James Gray

Con gli orrori della guerra alle spalle, a pochi passi dal Paese delle opportunità, due sorelle polacche attendono in fila ad Ellis Island. La tosse di Magda, la più giovane delle due, attira l'attenzione di una guardia, e la ragazza viene ricoverata urgentemente in attesa del rimpatrio. Ewa (Marion Cotillard) rimane sola. Etichettata come "donna di scarsa moralità" per un fatto oscuro avvenuto sulla nave, anche lei si vede rifiutare il visto d'ingresso, ma in suo soccorso arriva l'affascinate Bruno (Joaquin Phoenix), un trafficone ebreo che si innamora di lei e la spinge alla prostituzione per comprare la libertà di Magda.
Anche se desta le solite inevitabili perplessità, il titolo italiano una volta tanto non suona del tutto accidentale: "C'era una volta...", il classico incipit delle grandi storie, quasi certamente un riferimento all'altrettanto classico C'era una volta in America di Sergio Leone. Per certi versi il (sotto)titolo perfetto, perché quello di Gray, e in particolare quello di The Immigrant, è un cinema sospeso nel tempo, profondamente e meravigliosamente neoclassico, di quel neoclassicismo di cui Paul Thomas Anderson è senza dubbio l'esponente più grande.
Iscriviti a:
Post (Atom)