Visualizzazione post con etichetta Cosmopolis. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Cosmopolis. Mostra tutti i post

giovedì 24 gennaio 2013

Filmbuster(d)s - Episodio #21

Ci scusiamo in anticipo con tutti coloro che si sentiranno offesi per l'elogio funebre peggio riuscito della storia degli elogi funebri. Per chi avrà la forza di andare avanti, tanta roba tra cui l'annuncio dei vincitori dei Filmbuster(d)s Movie Awards 2012 e i dibattiti sui due film del momento: Django Unchained di Quentin Tarantino e Frankenweenie di Tim Burton.

Nel 21° episodio di Filmbuster(d)s:

[00:02:45]L' elogio funebre peggiore di tutti i tempi
[00:05:50]Filmbuster(d)s Movie Awards 2012

[00:20:40]Frankenweenie
[00:44:00]Django Unchained






Potete ascoltare l'episodio al link diretto al file MP3 (per scaricarlo basta cliccare col destro e poi "Salva link con nome"): Clicca qui

Abbonatevi su iTunes: Clicca qui

Oppure ascoltate il podcast mediante il player Podtrac:


venerdì 11 gennaio 2013

Filmbusterds Awards! Vote or die

Il 2012 è finito, viva il 2012. Siamo passati indenni attraverso le profezie Maya, i mille blockbusters targati USA e i nuovi cinepanettoni camuffati da 'non-cinepanettoni'. Per fortuna c'è stata anche molta robba bella, meritevole, in alcuni casi film da annoverare tra i migliori dell'era post 2000. Ebbene, noi Filmbusterds, per festeggiare i nostri primi sei mesi e onorare l'anno appena conclusosi, abbiamo deciso di fare la classica classificona del meglio e del peggio, ma al contrario di tutti gli altri, abbiamo deciso di fare scegliere a VOI il miglior film, regista, attore etc... Noi abbiamo deciso i nominati, voi i vincitori. Let's go!
Per un approfondimento delle categorie (perchè abbiamo messo X e perchè non abbiamo messo Y, perchè questo e perchè quello)  l'ascolto della Puntata numero 20 (http://filmbusterds.blogspot.it/2013/01/filmbusterds-episodio-20.html) registrata l'8 gennaio, è propedeutico e obbligatorio.
Sarebbe molto gradito un commento o una discussione qua sotto, nello spazio Commenti. Grazie.

Breve Regolamento.
-Il sondaggio non richiede iscrizione, è del tutto anonimo, ma sarebbe gradito un Mi piace alla pagina http://www.facebook.com/Filmbusterds o un follow su Twitter https://twitter.com/Filmbusterds.
-Potete votare un elemento per ogni categoria, non più di uno. 
-Potete votare tutte le volte che vorrete, da qui alla chiusura del sondaggio. Anche più volte consecutivamente, basta aggiornare la pagina.  
-Potete votare anche solo una parte delle categorie, non tutte. Se non avete visto alcuni film o siete indecisi, potete saltare. Ma su dai, votate anche per simpatia.
-I film in questione sono tutti usciti nelle sale italiane nel 2012, salvo rari casi, tuttavia di facile reperimento. 
-Durata del sondaggio: fino al giorno 22 gennaio verso le ore 18.
-I risultati verranno annunciati nella prossima puntata, la numero 21.

Qui sotto trovate tutte le nove nomination, scrollate a gradimento.
SONDAGGIO CHIUSO (in grassetto i vincitori)

sabato 16 giugno 2012

Cosmopolis di David Cronenberg

Fedelissima trasposizione dell'omonimo romanzo di Don DeLillo, Cosmopolis racconta la giornata non proprio qualsiasi del giovane milionario Eric Packer, che una mattina per farsi rifare il taglio dal suo barbiere di fiducia decide di attraversare la città con la sua limousine. Lo stesso giorno però è in programma una visita del presidente degli Stati Uniti, e il traffico è quasi completamente paralizzato, così il breve viaggio di Packer si trasforma in una vera e propria odissea nella follia, la limousine è una nave alla deriva, e i personaggi che il moderno Ulisse incontra sono una serie di figure bizzarre e impenetrabili, delle vere e proprie isole separate dalla realtà, mentre i loro monologhi articolatissimi e interminabili suonano proprio come degli oracoli da interpretare.
Packer è il prototipo del giovane miliardario, un po' come il Mark Zuckerberg di The Social Network, un ventottenne incredibilente precoce che controlla il suo vastissimo impero da una console inserita nel bracciolo della sua limousine iper-tecnologica, un maniaco del controllo che fagocita colossali quantità di dati e si sottopone ogni giorno a visite mediche approfonditissime.
Fa di tutto per acquistare una chiesa ancora consacrata solo per il gusto di possederla, colleziona aerei da guerra che però non ha la possibilità di pilotare, e riveste la sua macchina di sughero per renderla perfettamente insonorizzata anche se adora i suoni della città, insomma “Greed is good” come ci ricordava il Gordon Gekko di Wall Street Il denaro non dorme mai.
Ma ad un certo punto la realtà sfugge al controllo di Packer, lo yuan assume improvvisamente un andamento imprevedibile, le sue equazioni perfette non funzionano più, il mercato non obbedisce più alle stesse regole, persino la routine della visita medica non va come previsto perché il medico gli rivela che la sua prostata è asimmetrica.
La realtà è imperfetta, asimmetrica, non è possibile ingabbiarla in grafici e tabelle, e prima o poi arriva una crisi economica o un'anomalia molto più insignificante a ricordarcelo. Questi uomini d'affari che controllano il mercato sono dei folli, quasi degli alieni, isolati nelle loro torri d'avorio o nelle loro costosissime limousine che dall'interno sembrano sempre più delle navi spaziali, che galleggiano lentamente nelle strade della città mentre fuori dai finestrini scorre una realtà terribilmente distante, un film, un'immagine digitale aggiunta artificialmente o scene di vita quotidiana proiettate su un telo, come il vistoso trasparente usato da Cronenberg.
Cosmopolis è un'opera difficile, non tanto per lo spettatore, quanto più per un regista. A più di vent'anni da Il Pasto Nudo Cronenberg decide di adattare per lo schermo un romanzo apparentemente intrasponibile, prende un personaggio in cui è impossibile immedesimarsi, assegna il ruolo ad un attore su cui non avrebbe scommesso quasi nessuno, e lo sbatte in uno spazio claustrofobico ad ascoltare una sfilza di dialoghi prelevati di peso dal romanzo, lunghi monologhi che hanno tutte le caratteristiche del flusso di coscienza, pieni di tecnicismi e divagazioni repentine. Eppure il film funziona perfettamente, richiede la giusta predisposizione è vero, però è tutt'altro che inaccessibile, e Cronenberg fa un lavoro grandioso con una regia elegantissima che riesce a dare potenza e dinamismo persino ad un esame della prostata o a un dialogo di dieci minuti sulla finanza. Mentre i personaggi sproloquiano di arte contemporanea, indici di borsa e informatica, il grandangolo spalma gli interni della limousine sullo schermo, facendola sembrare un alcova (elettrica) fuori dallo spazio e dal tempo. E poi ci sono le scenografie, pochi sanno dare vita agli ambienti come Cronenberg, riesce a creare una catapecchia, a riempirla di cianfrusaglie e a far sembrare che qualcuno ci abbia vissuto fino a pochi minuti prima, e a quanto pare non se la cava male nemmeno con il lusso gelido e disumano.
Qualcuno giustamente si è chiesto: perché adattare un romanzo del genere ? Semplice esercizio di stile ? Gusto della sfida ? Forse, ma non si può negare che Cosmopolis racchiuda in se molti degli elementi della poetica cronenbergiana, presente e passata. C'è una visione esasperata della sessualità, l'alienazione e la follia della società contemporanea, e poi torna un tema chiave del cinema di Cronenberg, la macchina, che qui più che fondersi con l'uomo sembra isolarlo dal resto del mondo, una sorta di utero metallico; ma ci sono anche i computer, prolungamento delle mani del protagonista e sempre al centro della sua attenzione, fusi in un'unica rete globale che è sempre più vicina a risucchiare l'uomo.
Già il fatto di essersi lanciato in un'impresa del genere e di esserne uscito dignitosamente sarebbe stato un merito, ma Cosmopolis è tutt'altro che una fredda trasposizione, è l'opera molto personale di un regista che si è ritrovato nel lavoro di un altro artista. E immagino sia per questo che Cronenberg è riuscito ad andare oltre le ovvie difficoltà di una produzione del genere.
Si insomma mi sono un po' perso per strada, ma immagino sia chiaro che il film mi è piaciuto moltissimo, così tanto che ho digerito persino Robert Pattinson.

Intrinseco