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domenica 1 settembre 2013

Elysium di Neill Blomkamp

Nelle sale dal 29 agosto.

Era il 2009 quando il giovane regista sudafricano Neill Blomkamp si impose all'attenzione di tutti i fans di fantascienza con il suo District 9, prodotto niente meno che da Peter Jackson. Una fantascienza low budget, supportata da una storia paradossalmente molto attuale e controversa. Con quel tipo di finale, si pensò subito a un seguito e le voci di possibili trame, produzioni già avviate o sceneggiature già depositate, si rincorrevano in rete. Fino a quando è spuntato Elysium e con esso la conferma di un progetto totalmente distaccato e nuovo. Tuttavia, il mix di fantascienza e politica, vincente per District 9, rimane al centro del film. Non sarà un seguito ma è un capitolo a parte pienamente in linea con il suo predecessore.
Anno 2154, (hey lo stesso di Avatar) in un mondo sempre più povero e pieno di sabbia, -che da fastidio ben più dell'essere poveri- tutti i ricconi si sono trasferiti su una stazione spaziale enorme a qualche migliaio di kilometri dalla terra, Elysium, dove possono permettersi di vivere secondo i loro standard e dove i poveracci, ovviamente, non hanno il permesso di entrare. Come se Elysium fosse Pantelleria o la costa pugliese, sono molto frequenti i tentativi di sbarco dei migranti, che tentano la fortuna su navicelle di fortuna, dove un biglietto costa cifre folli e la percentuale di arrivare vivi è molto bassa. A frotte compiono il viaggio non tanto per vivere nella bambagia, ma per usufruire dei macchinari sanitari in grado di guarire ogni malattia.
Uno di loro è Max, ex ladro di macchine, teppistello da strapazzo, ora con la testa a posto e operaio presso una fabbrica di robot. Dopo un incidente sul lavoro rimane tutto inzaccherato di radiazioni  rimanendogli circa 5 giorni di vita, nei quali tenterà il tutto per tutto per arrivare su Elysium. Arriva persino a "rapire" un importante uomo d'affari, in combutta con il ministro della difesa nella preparazione di un colpo di stato.