domenica 10 marzo 2013

Spring Breakers di Harmony Korine

Who are you? Are you in touch with all your darkest fantasies? Have you created a life for yourself where you're free to experience them? I have. I'm fuckin crazy. But I am free.
Lana Del Rey, Ride.
Musica per la lettura.
Korine è tornato! A distanza di 5 anni dal suo ultimo passaggio sul grande schermo, e dopo essersi cimentato negli ultimi anni in diversi progetti e progettini tra cui vari corti, Trash Humpers -mai uscito in sala, infatti doveva essere solo lasciato in giro in posti a caso e su vhs- e una sorta di candid camera dove doveva far incazzare la gente e farsi menare di brutto, uno dei registi più pazzi e geniali d'America torna in grande stile, con un cast extralusso e un budget notevole.
Faith, Candy, Cotty e Brit stanno organizzando la loro prima vacanza di primavera in Florida. E' da inizio anno che risparmiano ma giunte a pochi giorni dalla partenza, scoprono di non avere abbastanza soldi. Candy, Cotty e Brit decidono allora di rapinare una tavola calda, al grido di "facciamo che sia come un fottuto videogioco". Ottenuta una cifra sufficente per sballarsi almeno una settimana partono alla volta di Miami. Dopo un inizio spensierato e felice, le cose vanno di male in peggio, tra galera e ferite da sparatoria. Come torneranno da questa esperienza le tre cattive ragazze, più la religiosa e pacata Faith?
Lo spring break non è solo una scusa per bere di tutto, divertirsi, ballare, stare sveglie fino al mattino, ma è l'unica via di fuga da una vita comune e banale, nella piccola provincia americana, dove l'unico sogno americano è quello di tenere un giardino ben curato davanti casa. Va vissuto come non ci fosse un domani, una giostra da cui non si scende se non cavalcando fino alla morte. E' un gioco, non è reale, non deve avere un senso -e il finale è perfetto- è il sogno americano alternativo.
E così la vacanza di primavera diventa non solo una fuga dalla realtà di ogni giorno ma anche la Woodstock anni (2K)'10. Una settimana di amore, droga, musica e libertà totale, dove si conoscono persone di tutte le razze, da tutte le parti del mondo, dove ci si sente se stessi, in pace col mondo e dove tutto il resto scompare. Si vorrebbe durasse per sempre a meno che si capiti in un bad trip, come succede a Faith. Mentre per le altre Woodstock prosegue e prende la china presa dagli anni sessanta e dalla festa dell'amore libero diventa un Vietnam con pallottole che volano e incubi a occhi aperti. Non si scappa, non si torna a casa, non si torna mai realmente. Solo i feriti e i contusi hanno la licenza premio, oltre alle lacrimone e ai sospiri.
Questi sono i giovani di oggi, a cui non serve un John Hughes come cantore, che sono usciti dalla depressione della generazione X degli anni 90, che vivono di provocazione, eccessi, tutti registrati su video e postati su Youtube. La noia che porta ai peggiori svaghi.

Spring Breakers è come uno di quei cocktail con dentro migliaia di frutti tropicali dai colori più disparati. Zuccherino, fino a farti girare la testa e farti venire il diabete o un overdose. Ma carico anche di alcol che ti stronca. E' un mix di luci strobo, fosforescenti, cangianti, al neon, di belle ragazze in costume -e a volte anche senza- di mille colori, di shorts, di sneakers, il tutto avvolto da un ritmo composto da Skrillex e altri dj dal beat insofferente. Diventa una vera e propria esperienza, talmente vivida da fare paura. Come nella sequenza dove le ragazze pippano cocaina dalla pancia di altri coetanei e sbevazzano l'impossibile, con le immagini che si distorcono, sgranano, ipersaturano, grazie a un effetto artistico ad hoc. Ed il continuo alternare alle inquadrature dei party
E questo non è l'unico vezzo di un Korine diventato (dopo Mister Lonely si potevano avere dubbi, ora non più) ormai un Regista con la r maiuscola, cresciuto moltissimo dal lato tecnico, quasi irriconoscibile dal geniale autore di Gummo. Basti vedere quell'incredibile inizio con un ottimo e non fastidioso uso del rallenty, o il mirabile piano sequenza che cattura tutta la prima rapina o ancora il finale con un gioco spettacolare di luci, musica, scenografia, colori. Ora che sotto mano non ha più dei reietti del sud, sdentati e malnutriti ma ha delle star di primordine hollywoodiane, cambia registro e non si trova affatto a disagio.
Ma di quel Korine è rimasto l'incredibile talento di stupire lo spettatore, di farlo incazzare -perchè no? Molti in sala erano streamti dalla visione, molti ragazzini, cioè i protagonisti del film. Ironico che la generazione '00 non si piaccia quando viene ritratta, e non da un parruccone sugli anta per una volta-  di mettere davanti ai nostri occhi qualcosa che non lascia indifferenti, senza una reazione. E' sempre un azzardo il cinema di Korine, ma è sempre nuovo, fresco, diverso. Cazzo ogni volta al cinema sembra di vedere le stesse cose, belle o brutte, ma sempre simili. Poi arriva lui e tira fuori una roba simile. Non piace? Non è abbastanza trasgressivo, provocatorio come poteva essere? Va bene, ma è innegabile che rompe gli schemi, gli argini e ti costringe a reagire. Non è poco per un pirletta che si diverte ancora a fare video dove cerca di farsi menare dalla gente.
Non possono non rimanere impresse a fuoco nella mente le scene più cult del film, come la suonata al piano di una hit di Britney Spears con le ragazze armate di fucile a canne mozze o mitragliatori e con indosso un passamontagna rosa con tanto di unicorno disegnato, mentre poi rapinano diversi malcapitati in un rallenty sontuoso o il doppio pompino di James Franco ai silenziatori di due cannoni carichi, che entra in seria competizione con una scena molto simile, ma con una coscia di pollo fritto, in Killer Joe. Certo ha dei difetti, come una sceneggiatura che è priva di dialoghi di anche un infimo spessore, ma a tutti quelli che si lamentano delle frasette snocciolate da Selena Gomez-Faith o dal rapper Alien, chiedo, cosa dovrebbero dire di profondo quei personaggi? Cosa volete che dica una sedicenne sciocchina mentre è bevuta e immersa in una piscina, in vacanza? La prendono in giro le stesse amiche. Sulla ripetitività -molte frasi vengono ripetute alla nausea- invece non riesco a capire, una scelta infelice, soprattutto perchè pronunciate da una voce fuori campo evitabile.
Avrebbe potuto inoltre osare di più? Certamente ma a quel punto probabilmente non avrebbe avuto ne la Gomez ne la Hudgens e una distribuzione meno ampia, come per i suoi film precedenti. Il risultato è un compromesso accettabile.

Attori tutti ben in parte, dalla Gomez bigotta e ingenuotta, trascinata nella mischia, ai tre diavoletti Rachel Korine, Ashley Benson e Vanessa Hudgens (la più in palla di tutte). Solo Korine poteva rivelare la vera natura di qeuste stelline Disney, tanto perfettine su schermo, quanto scalmanate nella ita reale, come è normale che sia per delle ventenni, belle, ricche e famose.  Fino a un James Franco, al cinema con Oz sempre questo weekend, al suo massimo ma da rivedere in lingua originale mi dicono in molti -e il doppiaggio italiano non è proprio il massimo.
Spring Breakers è quindi la consacrazione di un artista prima e di un regista poi, di un pazzo, di un genio, di un eroe americano. Non è Gummo, di Gummo ne passa uno ogni 20-30 anni, ma è un Korine da vedere e rivedere, in religioso silenzio e con muta ammirazione, è semplicemente il film dell'anno.

Spring Break forever!

6 commenti:

  1. Film dell'anno non lo so, però bello sì, interessantissimo, non comune, non banale.
    La scena della prima rapina è perfetta.
    Io l'ho visto al cinema in lingua originale, non posso quindi dirti se è stato reso bene in italiano, però Franco è veramente magnifico in questo film.

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  2. Amen. Davvero un gran film. Il fatto che abbia continuamente indispettito il pubblico alla ricerca di un American Pie con le stelline Disney è un valore aggiunto immenso.

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  3. Questione doppiaggio: ha dato tutto il tempo un senso di posticcio, non solo per la qualità, ma anche per la traduzione di alcune frasi da ggiovane all'americana che in italiano sono davvero ridicole (sono murato di soldi, sei fottuto di paura). Sono sicuro che in inglese lo gradirò ancora di più.

    American Pie: esatto, sono entrati per vedere il classico teen movie, ma si sono trovati con una cosa diversa. Eh a voja che non ti piace poi, ma gente, informatevi. Da me è scoppiato l'applauso finale di scherno e di sollievo.

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  4. Ah, bene! Confermi le mie aspettative, e la settimana prossima me lo sparerò in pieno!

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  5. Grande film. Korine è il mio mito e maestro di vita supremo. Monco sei il Korine della critica "blogghettara"! <3

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  6. Ma magari! No purtroppo sono solo uno del mucchio. I Korine sono rari e vanno tatuati sul corpo

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