martedì 19 marzo 2013

La Madre di Andrés Muschietti

Nelle sale dal 21 marzo
Il cortometraggio è una forma di espressione abbastanza ambigua, c'è chi lo considera un esercizio preparatorio prima di passare al lungometraggio e c'è invece chi lo affronta come una forma d'arte autonoma, la fine di un percorso piuttosto che una fase intermedia. Comunque sia, quando si affronta l'argomento prima o poi qualcuno se ne esce con il solito “se sei bravo magari qualcuno ti nota...”, non si scappa, e probabilmente ogni tanto succede davvero, come nel caso di Andrés Muschietti, che con il suo secondo cortometraggio (Mama, visibile qui: http://www.youtube.com/watch?v=WRqS6pBC42w) è riuscito a farsi notare addirittura da Guillermo Del Toro, a cui l'idea è piaciuta così tanto che ha deciso di trasformarla in un film.
E quindi eccoci qua, con un cortometraggio di due minuti gonfiato a dovere con una storia su cui la mano di Del Toro si fa sentire prepotentemente:
Un uomo (Nikolaj Coster-Waldau, il Jaime Lannister di Game of Thrones ma anche il ferocissimo assassino dell'ottimo Headhunters) corre a casa stravolto e mette le sue due bambine in macchina, dalle notizie alla radio capiamo che dopo aver perso tutto con il crollo della borsa ha assassinato due colleghi e strangolato la moglie.
Mentre guida come un pazzo in mezzo a una bufera, la macchina sbanda e finisce fuori strada, così insieme alle due bambine si rifugia in una vecchia casa nel bosco. Qui decide di portare a termine il folle gesto, ma quando sta per sparare alla nuca delle ignare figlie, una misteriosa presenza lo solleva in aria e gli spezza il collo. Cinque anni dopo Victoria e Lilly sono ancora vive, sopravvissute in uno stato selvaggio grazie ad una figura materna immaginaria che chiamano Mama. Uno psichiatra le affiderà al fratello gemello del padre e alla sua fidanzata Annabel (una Jessica Chastain bassista con caschetto corvino e tatuaggi, stupenda e brava come al solito).
E qui ci starebbe bene un bel “Ma forse Mama è molto più di una fantasia infantile...”, però non avrebbe senso, perché il film non ci prova nemmeno a giocare la carta del dubbio, o se lo fa, fallisce miseramente. Mama infatti compare in scena a pochi minuti dall'inizio, è in penombra e la vediamo sfuocata perché Victoria non indossa i suoi occhiali, ma è chiaro fin da subito che esiste ed è un fantasma assassino (dopo un cortometraggio così...). E in un certo senso potrei chiudere qui la recensione, perché questo è senza dubbio il difetto più grande e deleterio del film, mostra troppo e lo fa subito. La primissima parte infatti funziona ancora abbastanza bene, c'è l'inquietudine per quello che è appena successo, c'è il mistero su ciò che è accaduto in quei cinque anni e poi ci sono le due bambine, due creature tremendamente inquietanti realizzate con una computer grafica ancora tollerabile, che camminano a quattro zampe e saltellano di mobile in mobile come due scimmiette.

Dopodiché la neonata famigliola si sposta tutta insieme nella nuova casa, più grande e di conseguenza cinematograficamente più adatta ad ospitare una presenza soprannaturale. Qui Mama comincia a farsi notare, fortunatamente è ancora una presenza impalpabile relegata al fuori campo da una regia non del tutto anonima. C'è per esempio un bel campo lungo all'interno della casa che mostra Annabel impegnata nella routine domestica completamente ignara del fatto che al di là della parete una delle due bambine sta praticamente svolazzando per la stanza sollevata dall'amorevole fantasma. 
Fin qui tutto bene insomma, e lo stile di Muschietti non è neanche troppo male, ritmo giustamente disteso, toni freddi e rifiuto dello spavento facile, insomma sembra quasi di guardare un film nord-europeo con qualche influenza orientale. Poi, come succedeva nel cortometraggio, Mama (Javier Botet, il bruttone che interpretava anche la Nina Medeiros in Rec) invade prepotentemente la scena e manda tutto all'aria dando il via ad una serie di apparizioni improvvise con annesso aumento di volume, come nei peggiori horror hollywoodiani. Ma in questo caso l'errore sta a monte, Mama funziona finché rimane nell'ombra, mostrarla così presto e così bene la priva di tutto il fascino, soprattutto considerando la qualità poco entusiasmante della computer grafica. Certo lo stile è indovinato, allungata e nodosa come un albero, analogia che acquista senso quando scopriamo di più sul suo passato, però proprio non funziona. 
Anche chiudendo un occhio su questi difetti non proprio trascurabili c'è poco da salvare, a partire da una trama lineare e fastidiosamente prevedibile. Da quando Jessica Chastain entra in scena per la prima volta, seduta in bagno ad esultare perché non è incinta, sappiamo per certo che la vera protagonista sarà lei e che ad un certo punto della storia dovrà abbracciare il suo istinto materno. E naturalmente tutto va come previsto, da metà film in poi rimarrà sola in casa con le bambine e il fantasma, mentre i personaggi secondari se ne vanno in giro per gli archivi storici a fare domande idiote sul soprannaturale portando alla luce la verità sulla solita leggenda locale.
Un po' come il recente Sinister, la Madre è un horror che si dimentica facilmente in un panorama di filmetti tutti uguali. E' l'horror alla Del Toro senza Del Toro dietro la macchina da presa, pericolosamente simile a Non avere paura del buio (sempre prodotto da lui) e altrettanto anonimo. Insomma un film di quasi due ore tratto da un cortometraggio di circa due minuti, praticamente un “salto sulla sedia” usa e getta. Certo c'è Jessica Chastain in versione dark, ma così non vale, lei sta bene dappertutto con qualsiasi look. 

Dai Jessica, non fare così, almeno hai fatto Zero Dark Thirty, per quest'anno sei a posto. Ti amo lo stesso. Ti amo! Perché mi respingi ? E allora basta, fai pure questi filmettini. No, no scusa, non dicevo sul serio. Non litighiamo più.

3 commenti:

  1. Mi sa che io e te Intrinseco condividiamo la stessa passione per questo genere di film :D.

    Detto ciò, passiamo all'opinione. Sinceramente sono rimasto un pò interdetto. Cioè non ho manco capito alla fine se mi è piaciuto o meno. La Chastain è brava e bella, ma ci sono tanti personaggi sottotono accanto a lei che distruggono un pò il film. Il fidanzato e lo psichiatra hanno dato una prova davvero scialba in questo film cosa che ha fatto cadere l'asticella decisamente verso il basso. La bambina più grande invece mi è piaciuta.

    La trama è tremendamente lineare e scontata e si poteva anche chiudere in 10 minuti sinceramente. Il finale invece un pò mi è piaciuto. Non so quella scena della Chastain che cerca in ogni modo di rialzarsi per riprendersi le bambine è stata una delle cose migliori del film (almeno a mio parere).

    Quasi quasi mi è piaciuto di più Sinister, che aveva, forse un pò di originalità in più (ma neanche tanta infondo).

    P.S.: Ma chi dobbiamo pagare per avere una nuova puntata del podcast!? So che è tutta colpa di Alexdiro ragazzi, quindi cazziatelo a dovere nella prossima puntata anche da parte mia! :D

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    1. Abbiamo già registrato, dovrebbe editarla in questi giorni.

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  2. Visto un paio di giorni fa. Da allora, e dopo aver visto anche il corto, mi chiedo una cosa molto inquietante: ma per quale oscuro motivo Del Toro ha deciso di produrre una roba simile?

    Il corto funziona, ma mi ha detto pochissimo anche lui. Il fantasma moderno va "a scatti" (e non si capisce perché), cammina torto (e anche qui non si capisce il motivo) e piuttosto che puntare ai personaggi, punta alla telecamera e a noi spettatori. Lo fa anche nel film: quando appare da dietro la schiena della Jessicona NON per spaventare lei, ma NOI, ecco, quella è una scena che fa davvero sganasciare dalle risa, e dice chiaro quanto pessimo sia il prodotto.

    Un'opera che fa di questi dubbi artifici per spaventare si palesa fin troppo come opera scarsa, di idee soprattutto, oltre che di incapacità nel saper trattare il soprannaturale.

    Soprannaturale che non ha bisogno di artifici per spaventare, neh. Il fantasma reale e tranquillo fa più paura di quello che sbuca all'improvviso con l'equivalente sonoro del "bubu settete". In Mama c'è solo una scena che è riuscita a mettermi i brividi: è quella che citate nella rece, quando la donna è indaffarata e in una parte dell'inquadratura c'è il soprannaturale in atto, con la bimba che levita. Una scena tranquilla, ma gestita con consapevolezza e precisione, e mette i brividi.

    Perché tutto il resto non è stato di ugual valore? Mah!

    Comunque, il film nel complesso mi ha deluso un po' per tutto. La trama banalissima, personaggi che se ne vanno in giro alla ricerca di non sanno neanche loro cosa (lo psichiatra è lollosissimo), un finale sovramelodrammatico assai ridicolo... Brrr.

    E secondo me Megan eclissa la vostra Gessica, tié.

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