In sala dal 23 gennaio.
"Vendimi questa penna / Sell me this pen"
Lo confesso, da piccolo il mio sogno era quello di fare il broker. Altro che pompiere, veterinario o gelataio, io volevo lavorare in borsa. I motivi erano semplici: la borsa -anzi, il Nasdaq, ero già preciso- erano a New York, avrei quindi avuto una bella casetta vicino Wall Street, e sarei stato impaccato di soldi. No non sono ebreo di origini -che cosa brutta da dire nella settimana della memoria- ma ho sempre adorato i soldi, senza mai averli, purtroppo. Quante cose avrei potuto avere: giochi, macchine, case, viaggi, per le donne era forse ancora un po' presto, almeno da quel punto di vista. Si, probabilmente avevo visto troppo volte Una poltrona per due e Ricki e Barabba. Immaginavo la vita del broker come quella del classico yuppie rampante, con la barca da 70 piedi posteggiata nel molo, i vestiti elegantissimi (ma non disdegnavo neanche quelle coloratissime dei contrattatori), le partite a golf, un mondo di divertimenti ed eccessi. Poi sono cresciuto e ho fatto il percorso inverso di qualsiasi bambino, ho trovato che quel mondo fosse noiosissimo. I numeri, i conti, stare attento ad ottenere in anteprima le informazioni sui raccolti di arance (diamine Poltrona per due!), gli studi da ragioniere. Noia, era troppo persino per quel mondo pieno di lustrini, rolex d'oro e verdoni di grosso taglio.
"Vendimi questa penna / Sell me this pen"
Lo confesso, da piccolo il mio sogno era quello di fare il broker. Altro che pompiere, veterinario o gelataio, io volevo lavorare in borsa. I motivi erano semplici: la borsa -anzi, il Nasdaq, ero già preciso- erano a New York, avrei quindi avuto una bella casetta vicino Wall Street, e sarei stato impaccato di soldi. No non sono ebreo di origini -che cosa brutta da dire nella settimana della memoria- ma ho sempre adorato i soldi, senza mai averli, purtroppo. Quante cose avrei potuto avere: giochi, macchine, case, viaggi, per le donne era forse ancora un po' presto, almeno da quel punto di vista. Si, probabilmente avevo visto troppo volte Una poltrona per due e Ricki e Barabba. Immaginavo la vita del broker come quella del classico yuppie rampante, con la barca da 70 piedi posteggiata nel molo, i vestiti elegantissimi (ma non disdegnavo neanche quelle coloratissime dei contrattatori), le partite a golf, un mondo di divertimenti ed eccessi. Poi sono cresciuto e ho fatto il percorso inverso di qualsiasi bambino, ho trovato che quel mondo fosse noiosissimo. I numeri, i conti, stare attento ad ottenere in anteprima le informazioni sui raccolti di arance (diamine Poltrona per due!), gli studi da ragioniere. Noia, era troppo persino per quel mondo pieno di lustrini, rolex d'oro e verdoni di grosso taglio.
Indagando meglio scoprii che i veri broker erano noiosi e si divertivano poco ed erano sempre impomatati, non più giovani, sempre in ipertensione, con il rischio di essere accusati di frode o di chissà quale altra magagna finanziaria in ogni momento. Forse non ero cambiato solamente io, era cambiato anche quel mondo, erano finiti gli anni 80, stava arrivando una crisi economica globale che avrebbe investito tutto e tutti.