Nelle sale dal 7 novembre
Quando ci si accosta ad
un film come Prisoners, lo si fa quasi sempre con quello scetticismo
che si manifesta quando un bravo regista non-americano si lascia
tentare da una produzione americana, anche perché i risultati sono
sempre altalenanti. Questa volta tocca al canadese Denis Villeneuve,
regista dello straziante La donna che canta (Incendies, 2010), che
però trova nella sceneggiatura di Aaron Guzikowski (quello di
Contraband, eh lo so...) un soggetto non troppo lontano dalle sue
corde.
Keller Dover (Hugh
Jackman) è l'archetipo cinematografico del padre di famiglia
americano: autoritario, profondamente religioso ed ossessionato dalla
paura, una paura ereditaria che lo spinge a creare un rifugio sicuro
nel suo seminterrato e a riempirlo di scorte per affrontare qualsiasi
tipo di calamità. E' stato educato per essere pronto a tutto, ma il
pomeriggio del giorno del ringraziamento sua figlia e quella del suo
vicino attraversano la strada davanti casa e spariscono nel nulla.