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domenica 8 dicembre 2013

Oldboy di Spike Lee

Nelle sale dal 5 dicembre

Se n'è parlato tanto di questo Oldboy, forse anche troppo, fin da quando era solo una strana voce di corridoio che voleva Steven Spielberg alla regia e Will Smith (!?!?) nel ruolo del protagonista, scelte bizzarre per un progetto che ha destato subito tante perplessità. Poi le voci sono diventate notizie, e intorno al film si è sviluppato il solito fermento che generano sempre le operazioni di questo tipo: c'è chi ha tuonato contro l'ormai proverbiale mancanza di idee, chi ha conservato un cauto ottimismo e poi ci sono i "fan", la piaga del cinema, nella maggior parte dei casi spettatori convinti che il cinema coreano cominci e finisca con Park Chan-wook, e magari ignari del fatto che Oldboy (2003) è a sua volta adattamento di qualcos'altro.
Io mi piazzo nel mezzo, adoro Park Chan-wook tanto quanto Spike Lee, ma cerco di non farne una malattia. Credo anche che, quando si parla di remake, i nomi in ballo contino fino ad un certo punto, perché a disturbarmi è l'idea stessa di remake, anzi, l'idea hollywoodiana di "remake", quella che non si traduce in un "rifare" (e quindi rileggere) ma in un semplice quanto sterile "riproporre", spesso banalizzando. Riproporre lo stesso prodotto (perché di questo si tratta) ad un pubblico diverso, che non guarda oltre i confini del proprio paese e ha una strana intolleranza ai sottotitoli (vale anche per l'Italia, ma noi abbiamo meno soldi e qualche doppiatore in più). Ma quando dietro la macchina da presa c'è un regista indipendente come Spike Lee, sempre impegnato in progetti personalissimi, è difficile tenere a freno la curiosità.

martedì 25 giugno 2013

Filmbuster(d)s - Stagione 2 - Episodio 6


Ultima puntata prima della pausa estiva, quindi salvo occasioni speciali (leggi Festival di Locarno) ci risentiamo a settembre.
Dopo la solita carrellata di news rispondiamo alle vostre graditissime richieste e poi passiamo subito ai film in sala nelle ultime settimane: Hates, Star Trek - Into Darkness, Stoker, Man of Steel e Tulpa.
Sono due ore belle piene, fatevele bastare per tutta l'estate!

[00:00:25] Chiacchiericcio vario
[00:07:30] News
[00:13:40] Le vostre domande
I film:
[00:58:00] Hates
[01:03:40] Star Trek - Into Darkness
[01:19:20] Stoker
[01:37:40] Man of Steel
[01:48:40] Tulpa


Potete ascoltare l'episodio al link diretto al file MP3 (per scaricarlo basta cliccare col destro e poi "Salva link con nome"): Clicca qui!

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Oppure ascoltate il podcast mediante il player Podtrac:

venerdì 21 giugno 2013

Stoker di Park Chan-wook

In sala dal 20 giugno.
Sembra una tappa obbligatoria per tutti i grandi registi international (come li chiamano gli americani) quella di andare a Hollywood a fare uno o più film, prima o poi nella propria carriera. Nonostante tutto il mondo li conosca e li adori, sentono che manca questo ultimo passaggio, quasi di rito, per essere finalmente arrivati e Grandi con la g maiuscola. E soprattutto l'Asia negli ultimi anni, dopo essere stata saccheggiata dagli Stati Uniti con remake sul versante horror, è stata la più colpita da questa "campagna acquisti" o "scouting talents". Tra i primi ci fu John Woo, che è quello rimasto di più (ben 6 film), poi Kitano (il fallimentare Brothers) fino addirittura a Wong Kar-wai (Un bacio romantico, amato o odiato dai suoi fans senza mezze misure). Recentemente è diventata la Korea la cinematografia più interessante del continente, grazie a un'industria in grado di sfornare centinaia di film all'anno, moltissimi buoni e soprattutto di tutti i generi, dal dramma alle commedie, dai film di guerra agli horror. Il primo a fare il salto, non molto tempo fa, è stato Kim Ji-woon (I Saw The Devil, Il buono, il matto e il cattivo) con l'action The last stand. Adesso tocca a Park Chan-wook regista di culto con la sua celeberrima Trilogia della Vendetta (Mr. Vendetta, Lady Vendetta e Old Boy, remake di Spike Lee in arrivo) a tentare la fortuna -o a farsi una vacanza- con Stoker.
Il giorno del suo 18esimo compleanno, India Stoker, perde il padre Richard per un tragico quanto strano incidente mentre era lontano da casa. Il giorno del funerale si presenta Charlie, lo zio giovincello, di ritorno dall'Europa, mai conosciuto ne visto dalla ragazza. Rimane in casa per un pò, in modo da consolare la vedova affranta Evelyn e conoscere la famiglia. Se India è strana -non parla quasi mai, non si trucca ne si veste come una ragazza della sua età, non ha amici e non vuole essere toccata, Charlie lo è ancora di più. Nessuno sa nulla su di lui ma lui sembra sapere tutto di tutti. Nasconde un segreto, anzi, più di uno.