Nelle sale dal 29 giugno
Curtis (Michael
Shannon) è un uomo fortunato, ha un buon lavoro nell'edilizia, una
bellissima moglie (la sempre radiosa Jessica Chastain) e una figlia
non udente che ha bisogno di un costoso apparecchio acustico, ma
tutto scorre bene e i soldi non mancano.
La notte però è
tormentato dagli incubi, il cielo si ammanta di strane nuvole e
riversa sulla sua casa una pioggia giallognola, gli animali si
comportano in modo bizzarro, e un gruppo di uomini in impermeabile
cerca di rapire sua figlia. Sono solo sogni, ma con il tempo si fanno
più intensi, Curtis si sveglia bagnato di urina e comincia ad avere
visioni anche di giorno, è tormentato dagli attacchi di panico ma
non ne parla a nessuno, forse per non mostrarsi vulnerabile o forse
perché l'ombra della malattia di sua madre lo terrorizza. Fatto sta
che i medici non sembrano capirlo e i farmaci perdono efficacia, così
Curtis decide che c'è davvero una catastrofe naturale all'orizzonte e investe
tutti i suoi soldi nella costruzione di un rifugio, arrivando a
compromettere relazioni familiari e lavorative. Esiste davvero una
minaccia o sta cercando solo di negare la sua malattia ?
Intrigante questo
Take Shelter, un po' thriller soprannaturale, un po' dramma
psicologico, ti attira dentro questa famiglia modello di persone
normali con problemi normali, gente che va in chiesa tutte le
domeniche e subito dopo cascasse il mondo deve spararsi un pranzo
interminabile con tutta la parentela. E poi bam, arriva qualcosa che
la sconvolge, i segreti, i soldi che finiscono, la mancanza di
fiducia, Curtis inizia ad alienarsi tutti e a compromettere tutto,
eppure nell'aria c'è sempre il dubbio, l'ombra di una malattia
mentale che darebbe il colpo di grazia al nucleo famigliare o quella
di una profezia che se si avverasse porterebbe un altro tipo di
distruzione. E Nichols riesce a trasferire sulle immagini tutto il
peso del dramma, la fotografia così calda e rassicurante nelle prime
sequenze si fa sempre più lugubre durante gli incubi, dove i toni
caldi si fondono al grigio soffocante delle nuvole e al giallo
innaturale della pioggia creando un'atmosfera aliena e opprimente. E
man mano che Curtis si chiude nella sua ossessione anche la realtà
si fa più tetra, il cielo si ricopre di nuvole che però portano
solo deboli temporali, quasi a volersi prendere gioco di lui, e gli
spazi aperti vengono via via rimpiazzati da quelli chiusi degli studi
psichiatrici, delle cliniche o del bunker in costruzione.
Michael Shannon
contribuisce brillantemente con tutta la sua particolarissima
presenza fisica. La fronte perennemente corrucciata, lo sguardo quasi
animalesco e una stazza non indifferente danno al personaggio
l'aspetto di un uomo imponente e sicuro di se reso però fragile dal
dubbio e dall'incertezza, il classico giovanotto del sud tutto casa e
lavoro che non può ammettere di essersela fatta addosso perché non
si addice all'uomo di casa. Praticamente regge tutto il film su di se
e se la sbriga benissimo.
Jessica Chastain
come al solito è una presenza mistica, basta che stia in scena e per
me è tutto più bello. Ma al di là del mio innamoramento, la sua
interpretazione è un valore aggiunto in un film già di per se
ottimo, ancora una volta riesce a dare genuinità e naturalezza al
personaggio di una madre. Gran parte del coinvolgimento è dovuto
proprio alla forte armonia tra lei e Shannon, insieme riescono a dar
vita ad un nucleo familiare verso cui è difficile non provare
empatia man mano che inizia a sgretolarsi.
Con questo tipo di
storie il rischio di cadere nel grottesco o nel ridicolo è sempre
forte, soprattutto quando si azzarda ulteriormente con un mix di
generi apparentemente molto distanti, ma evidentemente Nichols sa
quello che fa e lo sa fare molto bene, ad aiutarlo un cast in stato
di grazia e una fotografia di gran classe. Sicuramente un regista da
tenere d'occhio.
Intrinseco
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