Con la consueta calma e una rassicurante puntualità
(tra un film e l'altro passano quasi sempre quattro anni)
l'indipendentissimo Jim Jarmusch torna dietro la macchina da presa, e
per l'ennesima volta ci ricorda perché sentivamo tanto la sua
mancanza.
Only lovers left alive -titolo che dice già tutto,
come anche i nomi dei personaggi- è la storia di Adam e Eve (Tom
Hiddleston e Tilda Swinton). Lui è un musicista dall'animo
tormentatissimo, veste di nero, ha una folta chioma corvina e vive
rinchiuso nel suo appartamento di Detroit, dove compone una musica
funerea che non lascia ascoltare a nessuno (le canzoni in questione sono composte ed eseguite dal gruppo musicale di Jarmusch, di cui Adam è ovviamente un alter ego). Lei sembra il suo
esatto opposto, raggiante e biondissima, una figura quasi ieratica
che ama perdersi tra la gente e le strade di Tangeri. Non potrebbero
essere più distanti, in tutti i sensi, eppure sono marito e moglie,
due vampiri che nonostante i secoli si amano ancora alla follia.
In un'epoca cinematografica in cui il vampiro è
solo vuota e inflazionata iconografia, potrebbe sorprendere vedere un
regista come Jarmusch alle prese con una storia come questa, ma il
suo è sempre stato un cinema degli outsider, figure ai margini
dell'inquadratura che non riescono a trovare posto nel mondo e nel
cinema convenzionale. Personaggi-isola, animali notturni perennemente
in viaggio le cui esistenze si scontrano per pochi istanti creando
tante piccole storie. In un certo senso quindi il regista newyorkese
(acquisito) non ha fatto altro che riappropriarsi delle sue creature,
gli ha restituito un significato e gli ha letteralmente donato la
vita, allontanandole da schemi letterari anacronistici o da riletture
teen-lobotomizzate.
Un regista che riesce ad andare contro-corrente
anche quando "segue" la corrente non poteva che inventare
due vampiri come Adam e Eve, bellissimi e divertentissimi, morti
eppure innamorati della vita e dell'arte, ma soprattutto
profondamente innamorati l'uno dell'altra (si risposano e si
ritrovano in continuazione), lontanissimi quindi dall'archetipo
decadente portato avanti da cinema e letteratura. Certo, Adam è un
inguaribile romantico sempre sull'orlo della depressione, ma non è
la condizione di vampiro a tormentarlo, sono gli esseri umani, quelli
che lui chiama zombie, gli stessi che avvelenano il pianeta ed
emarginano le menti geniali (di nuovo Tesla, di nuovo gli outsider).
La vera decadenza sono loro e il mondo che hanno costruito, tanto che
il loro sangue contaminato rappresenta una vera e propria minaccia
per creature pure come i due protagonisti (mentre Ava, la sorella di
Eve, lo trangugia senza preoccuparsi e ne subisce l'influenza).
Anche l'atto di bere sangue si trasforma così in
uno splendido inno alla vita. Il nutrimento non viene più succhiato
dal collo delle ignare vittime ("fa così sedicesimo secolo"),
ma si acquista a caro prezzo da dottori corrotti e si consuma in
piccolissime dosi, e quando finalmente sfiora le labbra procura
un'estasi magica che lascia i vampiri intontiti e sorridenti, e noi
spettatori con loro, trascinati dai movimenti ipnotici della macchina
da presa.
Only lovers left alive è forse l'opera di Jarmusch
più pulita ed elegante, e la cosa diventa lampante fin dai
primissimi fotogrammi, osservando quella meravigliosa sequenza
iniziale in cui un movimento rotatorio avvicina due personaggi
lontani mille miglia. Uno splendido "tutto" tenuto insieme
dall'amore (per l'arte, per la natura, per l'altro) che trasforma la
decadentissima Detroit in un nuovo paradiso terrestre, dove i novelli
Adamo ed Eva possono "dare un nome" ad ogni cosa, dalla
puzzola alla Gibson Les Paul.
Pur raccontando un mondo il cui la bellezza sembra
perduta per sempre, Jarmusch confeziona un film bellissimo e
genuinamente divertente, forse una delle sue opere migliori.
Fantastica Tilda Swinton, con quei lineamenti e
quegli occhioni sembra nata per interpretare la vampira, il suo
personaggio è assolutamente irresistibile, un'entità in pace con il
mondo che riscopre le piccole cose con l'entusiasmo di una bambina,
ha un bellissimo effetto analgesico sul personaggio di Tom
Hiddlestone e sull'intero film. Bravissimi anche i comprimari, in
particolare Mia Wasikowska, che arriva come un ciclone e sparisce
dopo pochi minuti, il tanto che basta per farmi innamorare di nuovo.
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