Dopo la morte di Bela, Karloff dichiarò
che il suo rivale aveva <<ottenuto in vita molto meno di quanto
meritasse. Era un uomo timido, sensibile e molto talentuoso, ma
commise un errore: non si prese mai la briga di limare il suo accento
e imparare la nostra lingua.>>
Il suo modo di parlare non gli permise
mai di ottenere ottimi ruoli da protagonista e il contratto da 3500 $
di cui sopra convinse le major che Lugosi fosse un affare a buon
mercato, remunerandolo sempre a cifre ben inferiori dei suoi
colleghi.
Il caso de Il Figlio di Frankenstein fu emblematico.
Dopo una serie di insuccessi e l'aver
perso una fetta pari al 40% del mercato estero, la Universal decise
di rispolverare i suoi classici e, nel 1939 avviò la produzione del
2° sequel della saga del mostro interpretato ancora una volta da
Karloff e diretto da Rowland V. Lee al quale fu concesso un budget
elevato. Fu offerto il ruolo del barone Von Frankestein a Peter
Lorre, che rifiutò; la parte fu quindi offerta a Basil Rathbone al
quale fu offerto un lauto compenso simile a quello di Karloff.
A
Lugosi, scritturato per il ruolo dell'assistente Igor, non andò
altrettanto bene: i produttori infatti, conoscendo i problemi
finanziari dell'attore Ungherese, gli offrirono inizialmente un
misero contratto da 1000 $ a settimana, per poi ridurlo a 500 $ a
settimana e organizzare le sue riprese in modo tale da farle
rientrare tutte in una settimana!
Quando Karloff e Rowland lo vennero a
sapere andarono su tutte le furie e il regista decise di riscrivere
lo script in modo da rendere il personaggio di Igor centrale e dare
carta bianca a Lugosi per la caratterizzazione. <<Che brutti
figli di puttana! Gliela faccio vedere io a questi. Terrò Bela sul
set dal primo all'ultimo giorno di lavorazione di questo film! Viene
sottovalutato troppo dallo studio!>>
Lugosi disse che:<<Per il ruolo
di Dracula non utilizzai un pesante make up, ma per Il Figlio di
Frankestein... Dio fu grandioso! All'inizio la mia parte era
piccolissima, ma poi il regista ogni giorno aggiunse elementi, fino a
renderlo il ruolo più importante del film.>>
Risale al 1940 l'ultima
collaborazione tra Bela e Boris con la Universal: Black Friday,
diretto da Arthur Lubin, segnò un drastico calo dell'interesse del
pubblico per il duo di star del cinema horror e fu un fiasco al
botteghino.
La sceneggiatura iniziale, che prevedeva Lugosi in un
ruolo principale affianco al rivale, fu rimaneggiata da Curt Siodmak,
che lo relegò a un ruolo minore dato che, a suo dire: <<Bela
non era capace di uscire dal suo orticello. Era capace soltanto a
dire Mee-Ster Dra-cula con quelle sue movenze Ungheresi.>>
La Universal, quando si rese conto che
nel rimaneggiamento non c'era una singola scena in cui Lugosi e
Karloff recitavano insieme, decise di inserire una scena di morte del
personaggio di Bela che il regista più tardi definì: <<Una
scena di morte orribile!>>
Negli anni 50, Richard Gordon,
produttore, difese l'attore ungherese dall'onta subita da Siodmak,
asserendo che Lugosi era uscito da “quell'orticello” quando
Siodmak era ancora un bambino.
Lasciata la Universal, le carriere dei
due attori presero strade diverse, e, mentre Karloff continuava a
mietere successi, quella di Lugosi culminò nell'incontro con Ed
Wood, il regista protagonista del film di Tim Burton. I bei tempi
erano ormai andati, l'abuso di farmaci scandiva le giornate e quelli
di Wood erano filmacci a basso budget. Un nostalgico Bela dichiarava
a un giornalista: << Un tempo ero padrone del mio destino
professionale, interpretavo ruoli che spaziavano da Romeo ai classici
di Ibsen e Rostand. Poi divenni il pupazzo Dracula... più di ogni
agenzia di casting, a dettare il tipo di ruolo che potevo
interpretare fu l'ombra della figura di Dracula... non credo che
esista al mondo un altro ruolo che abbia condizionato così
pesantemente la carriera di un attore...>>.
La moglie di Bela riferì che una notte
del 1955, l'attore si svegliò e insistette che al piano di sotto,
nel soggiorno, ci fosse l'amico Boris e che dovesse prepararsi perchè
non aveva intenzione di incontrarlo in camicia da notte.
Bela
Lugosi morì il 16 agosto del 1956 a 73 anni.
Spero che questa storia vi sia
piaciuta, confesso che terminato l'articolo mi sia scesa sulla
guancia una lacrimuccia, la trovo estremamente malinconica e
affascinante. E' la storia di due personalità tra le più importanti
della storia del cinema, è una storia di amicizia e di sana
rivalità, è la storia della fondazione del genere Horror e della
definizione delle sue forme. C'è tanto dentro, c'è tutto.
Nonostante Bela negli ultimi anni
avesse sviluppato un'amarezza per i successi dell'amico, mi piace
pensare, e i fatti lo dimostrano, che non fosse mai venuto meno il
rispetto reciproco.
Vi lascio con una simpatica sfida a scacchi.
:)
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