
Da grande ammiratore di Ti West, si può dire che lo stessi aspettando al varco, dopotutto non girava un lungometraggio dal lontano 2011, e i suoi contributi ad horror collettivi come V/H/S e ABCs of Death hanno destato più di qualche perplessità. Insomma da un regista che ti abitua a film come The House of the Devil e The Innkeepers (ma anche prima con The Roost, che è un gran bell'esordio) ci si aspetta sempre lo stesso straordinario livello. Per cui, quando The Sacrament è stato finalmente annunciato, all'entusiasmo sono seguiti i dubbi: anche Ti West si era fatto sedurre dalla moda del found footage ? Persino lui, paladino dell'horror indipendente, aveva ceduto alle lusinghe del sottogenere più commerciale, per di più nella sua fase calante ? Gli ingredienti per il disastro c'erano tutti, a partire dall'assenza di Larry Fessenden tra i produttori, al suo posto il nome più ingombrante e minaccioso di Eli Roth, simpatico quanto volete ma parecchio distante dal tipo di horror "praticato" da West. E poi, altro terribile presagio, il film prendeva spunto da una storia vera...
Sam (AJ Bowen, già visto in The House of the Devil), Patrick e Jake (il regista Joe Swanberg) lavorano per il programma terlevisivo VICE come "immersionisti", cronisti coinvolti in prima persona negli eventi che scelgono di raccontare.