Nelle sale dal 6 febbraio
Play me something from Inside Llewyn Davis
Molti mesi fa, di fronte alle prime immagini di Inside Llewyn Davis, poteva sorgere il sospetto che sotto la barba nerissima di Oscar Isaac si nascondesse l'ennesima incarnazione cinematografica di Bob Dylan. Oggi invece sappiamo che il protagonista è vagamente ispirato a Dave Van Ronk, figura chiave nella scena folk newyorkese all'inizio degli anni '60. Il pre Bob Dylan insomma, prima che il folk americano diventasse protagonista di una piccola rivoluzione culturale. Ma per i Coen il dato biografico è collaterale, e, nonostante le ovvie analogie, il loro musicista vagabondo è piuttosto lontano da entrambe le figure in questione.
Molti mesi fa, di fronte alle prime immagini di Inside Llewyn Davis, poteva sorgere il sospetto che sotto la barba nerissima di Oscar Isaac si nascondesse l'ennesima incarnazione cinematografica di Bob Dylan. Oggi invece sappiamo che il protagonista è vagamente ispirato a Dave Van Ronk, figura chiave nella scena folk newyorkese all'inizio degli anni '60. Il pre Bob Dylan insomma, prima che il folk americano diventasse protagonista di una piccola rivoluzione culturale. Ma per i Coen il dato biografico è collaterale, e, nonostante le ovvie analogie, il loro musicista vagabondo è piuttosto lontano da entrambe le figure in questione.
Llewyn Davis si muove nel Greenwich Village del 1961. Si muove letteralmente, da un appartamento all'altro, da un divano all'altro, sempre in fuga dai debiti, sempre alla ricerca di un pasto gratis o di un posto dove passare la notte. Dipende dagli altri perché non vuole lavorare, e non vuole lavorare perché esistere non gli basta. Unico superstite di un duo folk (e qui forse c'è dell'autobiografia. I Coen funzionerebbero separatamente ?), attraversa New York, e un pezzettino di America, alla ricerca della grande occasione, con la fedele chitarra in mano e un gatto sotto braccio.