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lunedì 7 gennaio 2013

Il bianco e il nero #30: Le lettere Disney

"It’s kind of fun to do the impossible" Walt Disney.

Novanta anni fa un disegnatore del Kansas, insieme a un gruppo di amici e al fratello, tentò di fare la fortuna creando dei rudimentali cartoni animati e una serie live action basata sulle avventure di Alice nel paese delle meraviglie. Entro poco tempo la futura Disney bros. dichiarò bancarotta.
Se fosse finita così oggi non avremmo uno degli studios più importanti per l'infanzia di tutti i bambini delle ultime cinque o sei generazioni. Invece i due fratelli, Walt e Roy, si spostarono a Hollywood dove ebbero fortuna.
Grazie ad alcune lettere (trovate su questo meraviglioso sito http://www.lettersofnote.com/ ) vorrei ripercorrere ora le fasi più importanti degli albori dei Disney Studios, dalle primissime lettere alla madre di una bambina e al vecchio amico Ub Iwerks, fino ai consigli per gli animatori e infine all'inevitabile dipartita del grande padre, Walt, e il futuro della Disney.

Prima di passare alla lettere bisogna conoscere meglio Walt Disney. Nato nel 1901 a Chicago, si trasferisce con la famiglia a Kansas City all'età di dieci anni. Mentre frequentava la Benton Grammar School, insieme alla sorella Ruth, probabilmente, durante le lezioni più noiose, si divertiva a disegnare qualche personaggio sul quaderno, qualche schizzo. Il suo compagno di banco è un altro Walter, Pfeiffer, che lo introduce al mondo del vaudeville e del cinema. I disegni, gli scarabocchi, il cinema, l'umorismo fisico del vaudeville, Walt inizia a unire i pezzi. Per di più inizia a frequentare i corsi del Kansas City Art Institute ogni sabato.
Intanto però la famiglia ritorna a Chicago dove Walt si iscrive al liceo McKinley. Qui ottiene il suo primo lavoretto, è il vignettista del giornale della scuola. Ottiene una certa fama per i suoi disegni patriottici riguardanti la prima guerra mondiale. All'età di 16 anni molla gli studi per unirsi all'esercito ma viene scartato perchè ovviamente è troppo giovane. Non demorde e insieme a un amico diventa membro della Croce Rossa. Lo mandano in Francia dove guida l'ambulanza ma solo dopo la proclamazione dell'armistizio, nel 1918.