Categoria: cortometraggi.
I Pardi di domani è una sezione dedicata alla scoperta di nuovi talenti tramite la presentazione di corti e mediometraggi al grande pubblico del festival, realizzati da giovani autori indipendenti o da studenti di scuole di cinema non ancora alle prese con il lungometraggio.
Si divide in due categorie distinte: una che comprende le opere internazionali e una seconda (quella di cui parlerò ora) comprendente le opere di produzione elvetica. Presidente della giuria che decreterà il premio, il regista e critico cinematografico Adriano Aprà, insieme alla produttrice spagnola Marta Andreu, il regista kazako Emir Baigazin, l'attore e regista francese Gregoire Colin e il regista svizzero Basil da Cunha.
Durante la giornata del 9 agosto sono stati presentati 5 corti. Il francese Sortie de route, il ticinese Vigia, lo svizzero La fille aux feuilles, il catanese 'A iucata e il tedesco Freunde*.
A grande sorpresa sono i due "italiani" ad aver raccolto la maggior parte degli applausi del pubblico.
*(ovviamente, essendo concorso nazionale sono tutti di produzione svizzera, ho solo specificato la lingua o il dialetto parlati).
Il quattordicenne Paul ha pensieri solo per il suo scooter due tempi e nessuno per la scuola. Dopo aver lasciato per un attimo incustodito il suo prezioso mezzo, questi gli viene rubato. Nessuno sa chi l'ha preso ma molto presto lo scopre da sè. E' stato Karim un coetaneo che lavora come aiutante presso un garage. Nonostante l'odio iniziale, tra i due inizia una strana amicizia, legata dalla passione comune per i motori e la meccanica. Questo corto concorrerà per la nomination agli European Film Awards 2013.
Un'opera dardenniana nella sua impostazione, con due interpreti, presenti in sala, molto giovani e molto bravi, grazie alla loro spontaneità. Molto ben scritto, riesce in poco meno di mezz'ora a raccontare una storia completa con un finale a sorpresa. Il pubblico ha gradito molto.
Viaggio nel mondo della corse clandestine di cavalli della periferia di Catania. La preparazione, gli allenamenti notturni, le tecniche e i trucchi, la tensione e le scommesse, una corsa finale, all'alba, in cui ci si giocano mesi e mesi di fatiche.
Interessante lavoro che mostra l'altro lato, quello che non vediamo, quando questo tipo di "competizione" finisce sui maggiori telegiornali nazionali. Di clandestino c'è poco, perchè quando si corre, lo si fa, si di mattina presto, ma con un codazzo di gente, di schiamazzi e di luci che attirerebbero chiunque. Contrappone i tipici personaggi loschi e ignoranti che bazzicano questo tipo di eventi, al giovane Vittorio fantino di Vito Portanova (bel nome per un cavallo). La dedizione e l'amore del ragazzo sono ammirevoli. Forse manco gli importa vincere, ma gli importa eccome che Vito stia bene.
Pochi dialoghi, ma giochi di sguardi, sopratutto dell'animale, che dicono tutto.
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La fille aux feuilles di Marina Rosset. 6'.
Una giovane ragazza vive tra i boschi. Più che umana è una ninfa. Un giorno incontra un giovane umano molto triste, venuto nel bosco per sotterrare il suo pesce rosso appena morto. I due iniziano a fare l'amore fino a quando la natura intorno a loro si ribella e li attacca. Corto di animazione.
Davvero interessante il tipo di pittura usata per questo corto, fatta di pennellate corpose, segni, tagli, levigature, Assomiglia molto allo stile di Bacon, ma molto meno spaventoso. Detto questo lascia un po' poco. Bellino, il più corto di tutti, ma abbastanza misero.
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Freunde di Luca Ribler. 12'.
Tre adolescenti annoiati di filmano con la videocamera a mano. Si sfidano a vicenda a are le cose più piccanti, fino a quando uno dei tre calca troppo la mano e l'amicizia sembra finire di colpo.
E questo è il corto che è piaciuto meno all'intera sala. Volgarotto, tenta di salvarsi in corner con un finale delicato ma ci riesce solo a metà.
-Vigia di Marcel Barelli. 8'.
"Mio nonno mi racconta una storia che ha inventato e mi domanda di trasformarla in un film: a causa dell’inquinamento, dei pesticidi e di altre sostanze tossiche, un’ape decide di lasciare il suo alveare alla ricerca di un luogo più sicuro dove vivere" (Marcel Barelli).
Questo corto concorrerà per la nomination agli European Film Awards 2013.
Vincitore anticipato? Forse si, e se dovesse votare la sala, lo sarebbe già di sicuro. Applausi senza fine per il divertente e tenero racconto di Barelli con voce narrante di nonno Giacomo. Mentre il nonno racconta, i suoi pensieri prendono vita sul foglio da disegno. Una piccola favola ambientalista che conquista tutti, disegnata interamente a mano con molta cura. Spero sinceramente che Barelli (sul palco con la figlioletta piccola in braccio) possa vincere e partecipare anche agli EFA.
Il blog di Barelli con alcune immagini dell'ape.
grazie mille per l'articolo (marcel barelli)
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