Appellation Suisse presentato da Swisscom.
Il Festival di Locarno ha dedicato il pomeriggio di oggi al ricordo di Jacqueline Veuve, prolifica documentarista svizzera scomparsa all'età di 83 anni lo scorso aprile. Alla presenza del marito e del suo capo operatore Hugues Ryffel sono stati proiettai due suoi lavori: il cortometraggio Les Frere Bapst, charretiers (I fratelli Bapst, carrettieri) e il mediometraggio La Petite Dame du Capitole, rispettivamente del 1989 e del 2005.
Il primo raccconta una tipica giornata di lavoro invernale dei fratelli Bapst, Romain, Maurice e Jacques, nella loro casa di La Roche, nel canton Friborgo. Durnate i mesi freddi tagliano la legna e la trasportano a valle sulla loro slitta trainata da cavalli.
Il lavoro certosino, gli sforzi fisici immani dei fratelli e dei loro splendidi animali, il clima ingeneroso, rendono ogni spedizione un'avventura ma anche un'occasione per scherzarci sopra. Le riprese, come ha raccontato Ryffel, sono state condotte da lui personalmente con ampia libertà, mentre la Veuve si trovava a valle pronta per montarle nel miglior modo. La voce fuori campo (un classico di Veuve) di uno dei fratelli, racconta e descrive ogni passaggio del complesso processo.
Dopo una breve analisi del corto e della carriera dall'autrice (breve ma non troppo, dato che si è prolungata oltre il limite tollerato dalla sala che ha iniziato a rumoreggiare e tentato di velocizzare i tempi con degli applausi a mo di conclusione) è stato il turno della storia di Lucienne Schnegg, un vero e proprio baluardo per il cinema e per i cinema svizzeri.
80 anni, di cui almeno 70 dedicati alla settima arte, Lucienne gestisce il Capitole, l'ultimo cinema di Losanna, dove occupa la mansione di: titolare, bigliettaia, addetta ai rinfreschi, maschera, guardarobiera, aiutante proiezionista, donna delle pulizie, segretaria e addetta alla sicurezza. Nonostante la crisi e l'home video sempre più vicino agli standard cinematografici stiano facendo chiudere sale su sale, il Capitole regge e ogni giorno apre, ogni settimana compra nuovi film e ogni volta accoglie con un sorriso.
Attraverso i ricordi di una ancora vispa "signorina", riviviamo i più bei momenti della storia del cinema e dell'edificio in questione. Dalla fondazione negli anni 30, all'epoca d'oro del cinema negli anni 40-50 con la fila chilometrica davanti alla porta, a quando la gente prenotava con settimane d'anticipo, anche senza sapere cosa ci sarebbe stato in programmazione, ai film di Constantine e Fernandel, fino a quando Lucienne divenne l'unica proprietaria e quando ebbe un tete a tete con Roger Moore, alias James Bond, in visita con il suo autista per vedere Reds (si lamentò del fatto che doveva essere in lingua inglese, come da programma, ma era stato proiettato in francese. Si risolse con un bell'autografo).
La seguiamo nel corso di un'intera giornata, dall'apertura fino alla chiusura, ben dopo la mezzanotte, quando gira tra i sedili per pulire e per cercare cellulari magari andati perduti o quando deve telefonare ai distributori per ratificare gli incassi giornalieri.Un lavoro e una volontà granitica sorretti da una grande passione e da principi ferrei come quello che non prevede la vendita di po corn "Venite al cinema per vedere un film, mica per sentire il vicino sgranocchiare. E poi sporcano!".
Un vero e proprio personaggio, dotata di grande umorismo e memoria, a cui noi amanti del cinema dobbiamo molto. Grazie Lucienne e grazie Jacqueline.
Di seguito un breve assaggio.
Di seguito un breve assaggio.
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