sabato 24 novembre 2012

Torino Film Festival: la disorganizzazione è di casa

"Vergognatevi" "E' una truffa" "Mai vista una cosa del genere". Questi sono solo alcuni -i meno scurrili- dei molti inferociti commenti di alcuni spettatori del Torino Film Festival, giunto alla 30esima edizione quest'anno. Festival iniziato ieri e in tempo zero, già sprofondato in un mare di critiche provocate da una disorganizzazione esemplare. Ma andrò con ordine.
Questa mattina, in compagnia del collega Intrinseco, sono partita alla volta del capoluogo piemontese per la mia priva volta al TFF. Lui aveva già comprato un abbonamento online di tipo diurno, valevole per gli spettacoli tra le 9 e le 19, io lo avrei comprato alla prima biglietteria. Il nostro obiettivo era di vederci il tanto atteso Lords of Salem di Rob Zombie e Wrong di Quentin Dupieux. Avendo già partecipato a qualche festival, partivamo preparati (anche grazie a una lettura maniacale della guida) ma non saremmo mai stati in grado di prevedere quello che è successo.
Siamo arrivati alle 9.20 con il primo film, Zombie, alle 11 al Cinema Reposi, praticamente attaccato alla stazione di Porta Nuova. Ora cito il regolamento-guida "L’acquisto dei biglietti e il ritiro di quelli preacquistati avrà luogo presso le casse di tutti i cinema. Apertura casse: Cinema Massimo dal 23 novembre alle ore 13.00, Cinema Reposi e Cinema Lux dal 24 novembre. Le casse saranno aperte da 30 minuti prima dell’inizio della programmazione a 30 minuti dopo l’inizio dell’ultimo spettacolo. Presso le casse dei cinema potranno essere acquistati biglietti e abbonamenti sia a tariffa intera che a tariffa ridotta. Per questi ultimi è necessario presentare documenti (carta d’identità) o tessere convenzionate".
Memori di ciò abbiamo aspettato le dieci circa quando abbiamo trovato per caso un baracchino ufficiale del TFF dove si era già assembrata una discreta coda. Nessuna problema, noi andiamo al cinema e in poco tempo dovremmo sbrigarcela. Prima sopresa. Le case del Reposi non sono aperte, nemmeno uno, anzi una si, dove una signorina aveva l'unico compito di distribuire gli accrediti per i film BLU -una serie di film proiettati al pomeriggio, senza nessun'altra distinzione di nota dagli altri- ma impossibilitata da fare biglietti o abbonamenti. Ecco quindi che il regolamento non è stato rispettato. perchè le casse erano chiuse? Girava voce che è stato fatto perchè erano cinema piccoli -parliamo di multisala, altroche- e si voleva evitare code eccessivamente lunghe o ingorghi. Quindi cosa hanno fatto? Hanno messo una sola cassa per tutta la città, geniale.
Si torna al baracchino dove la coda, chiaramente, è aumentata. Ci sono in realtà due tipi di code: una per comprare biglietti e abbonaenti e una per chi deve semplicemente ritirare accrediti vari. Qui inizia il bello. Molte persone, data la vaghezza delle indicazioni, sbagliano fila e non c'è nessun adetto o membro dello staff a dare una mano o a rispondere a domande. 
Inoltre chi ha comprato l'abbonamento online, non ha una fila privilegiata, dato che deve solo ritirarlo, ma deve mettersi in fila con gli altri, quindi, il senso di comparlo da casa, perde qualsiasi significato. Non c'è nessuna differenza, anzi, online devi pagare anche una piccola tassa per prenotazione.
Intanto la fila non scorre, molti film (Lords of Salem, Wadjda, Maniac) stanno per iniziare ma solo pochi sono in grado di parteciparvi. I motivi sono due: l'unica cassa è stata aperta a meno di trenta minuti dalla prima proiezione disponibile; l'abbonamento prevede che si scelga i film che si vuole vedere e che vengano stampati singolarmente i biglietti di ogni spettacolo. Questo è l'aspetto più imbarazzante e patetico.
In qualsiasi festival -o evento in cui esiste un abbonamento- un giornaliero, da diritto a vedere tutti i film di quel giorno, idem i settimanali etc... Non serve quindi stare li a scegliere oculatamente e obbligatoriamente cosa vedere, il bello del giornaliero è che vedo quello che mi sento e che riesco. E' come se il biglietto della metro giornaliero mi permettesse di fare illimitati viaggi per 24 ore ma devo prima specificare dove vado e quando. Ripeto, mai  vista una cosa del genere.
In questo modo ogni persona che voleva fare il giornaliero/intero festival, doveva stare li con la guida o un foglietto e indicare orari-sala di tutti i film che vuole vedere. Immaginatevi ora un anziano o qualcuno impacciato o qualcuno che decide all'ultimo momento, quanto tempo può metterci per scegliere la propria lista personale. Un infinità.

Gli animi si scaldano, le cassiere non capiscono come funzioni la prenotazione online, la coda aumenta, occupando un intera piazzetta. Continuano a mancare informazioni o aiuti e ormai sono le 11 meno dieci. Allora un responsabile con tanto di targhetta arriva in soccorso. Visto che molti hanno già pagato e devono semplicemente ritirare sto benedetto abbonamento, li raggruppa da una parte e concede una cassa solo per loro. Ovviamente la gente in fila si infuria, già esasperata dal freddo e dall'attesa, tra cui un signore che si mette a sbraitare. Non ce l'ha con i clienti paganti, chiaramente, ma con gli organizzatori. E qui avviene una bella porcata. Il simpaticone di prima, si mette s prendere in giro il signore giustamente adirato. "Se la gente non sa le cose se ne stia a casa" e altre cose di questo genere. Ma non lo fa dicendoglielo in faccia, ma parlando ad alta voce con altre persone. Oltre al danno, la beffa. Non pago, il "responsabile" risponde male a chiunque si lamenti o vuole semplicemente fare domande.
Sono le undici passate, diversi film sono già inziati e molti che devono solo ritirare l'abbonamento sono ancora bloccati. Allora il genio ha un'idea, li porta dentro tutti comunque, anche se "la SIAE potrebbe lamentarsi". Io mi guarderei meglio dal far arrabbiare una folla inferocita piuttosto che la SIAE. Insomma, quei pochi fortunati entrano in sala e si perdono mediamente i primi 10-15 minuti del film da loro scelto. Io e molti altri invece ce lo prendiamo in quel posto non di certo per colpa nostra.
Sarà finita qua? Neanche per sogno. Mi tocca ricitare il regolamento. "Colore blu: indica le proiezioni per le quali gli accreditati e gli abbonati devono ritirare gratuitamente un titolo d’ingresso presso le apposite biglietterie presenti in tutti i cinema [...] Nel caso di posti ancora disponibili nei cinque minuti che precedono la proiezione, gli accreditati e gli abbonati non provvisti di biglietto potranno accedere alla sala attraverso una rush line appositamente predisposta. [...]".
D'accordo? Non solo devi farti una fila per prendere il biglietto, ma poi devi fare un'ulteriore fila per prendere un accredito gratuito. L'utilità, la necessità? Assenti. E' solo un'altra perdita di tempo. Io ho preso un biglietto per uno di questi film blu e ho scoperto altre belle sorprese. 
Prima di tutto, tali biglietti vanno presi prima delle 13, e queste proiezioni non iniziano prima delle 17. Perchè c'è bisogno di 4 ore di tempo, di vuoto? Non si sa, ma quello che è certo è che il computer si spegne alle 13 e se arrivate dopo quell'ora, potrete prendere biglietti per film blu SOLO per il giorno successivo. Questo sulla guida non c'è scrittoe difatti molti sono caduti dalle nuvole. Un ragazzo sentendomi dire questa cosa mi ha guardato sbalordito, "Ma scusa solo le 15, mancano ancora due ore...". Eh caro mio, è una truffa, come ha gridato un altro signore.
E poi colpo di scena finale. Al cinema Reposi, dove c'era quell'unica cassa non fiscale adibita solo agli accrediti per film blu, finalmente, verso le 16 e dopo che chiunque è andato li sbagliando perchè pensava si potesse acquistare dei biglietti -pensate voi che pazzi, biglietti del cinema all'interno di un cinema(!)-, finalmente dicevo, appiccicano un foglietto scritto a mano grosso un 15X20 cm con scritto che li non si fanno biglietti, abbonamenti o quant'altro e che esistono altre tre casse in città. Ah si? E adesso lo dite? O forse le hanno aperte data la fila kilometrica li vicino?

E' il caos generale, una disorganizzazione degna di lode, persone sempre più infuriate o semplicimente sballottate da un posto all'altro, disorientate. Almeno capisco di non essere l'unico ad avere così problemi a capire un regolamento che gli organizzatori dello stesso TFF non hanno seguito. Inoltre parlando con una signore, apprendo che non si tratta della prima volta, anzi "ogni anno è così. Un casino che non sono capaci di gestire, ogni anno!". 
Qualcuno ha osato nascondere la loro disorganizzazione dietro ai molti tagli e licenziamenti subiti, ma è evidente che la scusa non regge. Sono stato a Locarno (Svizzera, guarda un pò) e con sole due casse, ben posizionate, ho potuto vedere una media di 4 film al giorno, senza nessuna sorta di problema e senza dover dire cosa e quando avrei visto tali film. Locarno ha più fondi? Possibile, ma anche con due lire, e con una scimmia a dirigere, si sarebbe fatto meglio di quello che è stato messo in piedi a Torino.
Ma se provate a aprire bocca vi deridono o peggio ancora dicono che non è colpa loro. E allora di chi è di grazia? Siete o non siete dello staff, responsabili? 
Basta, mi fermo qua, anche se  ancora girano a mille, ma potrei continuare magari parlando della discutibilissima scelta di mettere i sottotitoli ai film su una barra, distaccata dallo schermo e posta molto in basso, così che fosse molto difficile da leggere, a meno che non ci si alzasse in piedi dando fastidio agli spettatori dietro. In definitiva, se volete essere sicuri di vedere qualcosa, andate un giorno a per prenotare i biglietti, e il giorno successivo per visionare. Per i torinesi non sarà un problema grave, ma per chi, come me, ha fatto 100 km circa di viaggio, non è il massimo.
Invidio il signor Ken Loach che se ne è stato a casa -per motivi diversi e validi- e ha evitato un evento simile, e invidio i giornalisti, che, giustamente, non discuto, hanno potuto disporre di proiezioni apposite ma che difficilmente potranno scoprire cosa invece devono passare i poveri mortali come noi. Ecco io non sono un giornalista, ma ho dovuto denunciare questo stato di cose, sperando che qualcuno di essi mi dia una mano a spargere il verbo.
Fine.

5 commenti:

  1. Ho letto il pezzo immaginando la voce di Fantozzi. Monco e Intr come i due ragionieri amici, perduti in un mondo disastroso e tragicomico XD

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  2. Non siamo stati gli unici http://www.cinemaoggi.net/2012/11/24/perche-cinema-oggi-non-seguira-il-torino-film-festival/

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  3. A sentire quelli della Rai (cinematografo, puntata del 25 novembre) le code erano sintomo di grandissimo successo del festival. Un tizio dice pure che le code a volte sono causate dallo scarso numero di biglietterie o dalla disorganizzazione, ma che questo di sicuro non / il caso di Torino!

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  4. Mi ha colpita molto la chiusa del post. Quando un giorno sarò una grande giornalista famosa e accreditata ovunque, cercherò di ricordarla e di indagare un po' sul perché le persone che si trovano in fila come tanti poveri stronzi, mentre io salto in sella a Tenerè e li supero tutti galoppando a cavalcioni su un giornale in carta d'epoca (dato che i giornali in carta, forse, non esisteranno più), stiano bestemmiando in varie lingue. Anziché scrivere che ci sono lunghe file perché "è stato un grande successo".

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  5. Conto su di te. Saremo quelli in fila. Ancora.

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