mercoledì 8 maggio 2013

L'uomo con i pugni di ferro di RZA

Nelle sale dal 9 maggio.
La scritta "Consigliato/prodotto da Quentin Tarantino", un ex wrestler e un pò di azione vi bastano per correre al cinema? Allora non potete perdervi questa pellicola. Ancora di più perchè...rullo di tamburi! E' la festa del cinema! E tutto costa solo 3 euro. Una festa organizzata dai distributori italiani e non sorprende quindi il fatto che in questa settimana, dal 9-16 non ci sia granchè da vedere. Polemica a parte, -in fondo non è che non ci sia nulla, ma nulla di trascendentale di certo. Roba che merita al massimo 3 euro, si- il nostro consiglio è quello di esagerare. Andate, guardate di tutto, anche le peggio cose, fatevi due risate e festeggiate. Non penso la rifaranno più.
L'uomo con i pugni di ferro segna il debutto alla regia di RZA, produttore musicale, rapper (membro del Wu Tang Clan), attivista della scena statunitense (?) e legato a doppio filo all'amico Quentin. RZA ci prova e mette tutto se stesso, figurando come attore, produttore, sceneggiatore, regista e compositore in un progetto che gronda salsa di soia da tutti i pori, come la sua stessa carriera (Wu Tang omaggio ai film di arti marziali made in Hong Kong, anche se c'è una bella discussione sui tanti significati dell'acronimo, l'album di debutto, 36 chambers, chiaro riferimento a un cultone del genere, e poi le colonne sonore di Ghost Dog, Kill Bill vol 1 e 2).
Siamo nella Cina feudale, Thaddeus è un fabbro di colore giunto nel paesino di Jungle Village dopo aver ottenuto la libertà dal suo padrone in America. Il giovinotto è innamorato della bella Lady Silk, una prostituta all'interno del grande locale gestito da Madama Blossom. Insieme progettano di lasciare il paese e le loro umilianti professioni per ricominciare da zero altrove. Fino a quando una cassa piena d'oro porta nella loro zona diversi gruppi di guerrieri, mercenari, un signorotto inglese con un coltellone gigante e l'esercito dell'impero. Le loro vite e l'esistenza dello stesso villaggio sono in pericolo, si preannuncia uno scontro epocale fatto di lame, corpi muscolosi d'orati, super poteri, arti marziali e ovviamente pugni di ferro.
Aspetta. Un nero liberato dalla schiavitù, l'amore per una donna, un uomo straniero, europeo, che gli da una mano e dai modi eleganti ma al contempo brutali come un macellaio. Inoltre un epoca antica, in oriente e con una mitragliatrice che sta per arrivare. Sembra Django (uscito dopo, facciamolo notare). E sembra anche un mix di molta filmografia di Tarantino. E' importante? No.
L'uomo coi pugni di ferro mantiene, anche senza eccellere, quello che promette. Azione, tamarraggine, un pò di belle ragazze e scontri epici. L'America che si mette a rifare i Wuxia, non si può sentire (ma la stessa Cina ha rifatto un film amerrigano in salsa Wuxia, siamo pari?), ma quando dietro all'intero progetto c'è un tale appassionato del genere e della cultura asiatica, si può chiudere un occhio.
Perchè il risultato è lodevole. La regia tenta di imitare il più possibile quella dei vecchi cult, fatta di zoom violenti, voli pindarici con tanto di cavi, classici scambi di dialogo tra antagonisti. Anche nella messa in scena delle coreografie merita una più che piena sufficienza. Non siamo davanti a Yimou o a Yuen, ma alcuni scontri sono proprio ben fatti, come quelli riguardanti i Gemelli o come quello tra Bautista e Rick Yune.
Persino nella sceneggiatura ricalca il canovaccio di questo genere di film. Non inventa nulla, ricrea la classica e forse banale storiella che tante volte abbiamo visto (i pugni di ferro non sono altro che una derivazione di uno spadaccino monco (collega!) o simili), ma è proprio questo che vuole fare, un omaggio, quindi inutile criticare o inventarsi qualcosa di nuovo.
Ecco, questione omaggi. Il film sarà zeppo, no? Eh no, cammina con le proprie gambe e non si guarda mai indietro. Riprende la forma, qualche contenuto ma non ha bisogno o la necessità di imitare o di rifare qualche scena ultra famosa. Al massimo l'unica che si può cogliere è quella nella stanza degli specchi, che nasce da La signora di Shangai e sfocia in L'uomo con la pistola d'oro, entrambi lontanissimi dalle arti marziali.
Il cast è scelto a puntino. RZA (non è un attore, lo perdoniamo), Bautista (lui no, è raccapricciante ed è un wreslter, un pò di recitazione la dovrebbe padroneggiare) e Russell Crowe (grasso, violento e arrapato, non doveva neanche recitare) rappresentano la parte occidentale, mentre Lucy Liu, Rick Yune, la bellissima Jamie Chung, Cung Le, Daniel Wu, Zhu Zhu, Gordon Liu, Telly Liu la parte orientale e molti si prestano per una comparsata a mo di ringraziamento. Leggo che c'è anche Pam Grier, ma me la son persa. Immagino sia la madre di Thaddeus?
Insomma su, tirate fuori i vostri 3 eurini e andate a vederlo. Un film de cazzotti e calcioni con super armi bianche e con poche spiegazioni (perchè Bautista diventa tutto d'oro? Non che importi, mi piace che non stiano li a dover spiegare tutto) o trama che lascia appagati. Certo c'è di meglio, è tanta estetica e poca sostanza, ma come antipasto può bastare. E occhio, perchè RZA ha già in cantiere ben altri due film per il 2014. E' un ragazzo promettente.


PS: Tanto per farlo sembrare ancora di più Django, al doppiaggio di RZA c'è Pino Insegno.

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