sabato 31 agosto 2013

In Trance di Danny Boyle

Nelle sale dal 29 settembre

Dopo una pausa dal cinema che lo ha visto impegnato con la cerimonia d'apertura delle olimpiadi di Londra, Danny Boyle torna dietro la macchina da presa con un progetto più modesto: Trance, remake di un omonimo film per la TV scritto e diretto nel 2001 da Joe Ahearne, qui nelle vesti di sceneggiatore a fianco di John Hodge, che non lavorava con Danny Boyle dai tempi di Trainspotting e The Beach.
Simon (James McAvoy), curatore d'aste e inguaribile giocatore d'azzardo, è completamente sommerso dai debiti di gioco. Per cavarsi d'impaccio si rivolge a Franck (Vincent Cassel) un pericoloso criminale che lo convince a fare da talpa durante il furto di un preziosissimo Goya. Il colpo sembra andato a segno, ma sul più bello Simon subisce un trauma cranico e dimentica dove ha nascosto il quadro. L'unica soluzione è l'intervento di un'ipnoterapista, così Franck e Simon si rivolgono alla bella e talentuosa Elisabeth Lamb (Rosario Dawson).
Un progetto più modesto perché Boyle, abbandonate quelle che qualcuno potrebbe definire storie più ambiziose, si butta su un piccolo film, un'onesta pellicola di genere in cui elementi del noir, del thriller psicologico e dell'heist movie classico vengono mescolati in maniera molto equilibrata.
Boyle ci porta subito al centro dell'azione con due sequenze quasi speculari, nella prima il protagonista descrive i sistemi di sicurezza della casa d'aste, e in quella immediatamente successiva, che segue lo stesso percorso nell'edificio, viene messa in atto la rapina vera e propria, un divertente incipit dal ritmo concitatissimo che Boyle orchestra alla perfezione con una regia precisa e una bella musica martellante. Poi una frenata brusca e il film cambia quasi completamente ritmo (e tono), dal piano raffinato ma semplice per rubare un quadro di valore, si passa al tentativo disperato di sottrarre un ricordo dalla mente del protagonista, situazione che ai nolaniani più incalliti farà tornare in mente Inception ma che qui viene affrontata con un taglio meno fantascientifico e più concreto, anche se non mancano situazioni al limite del surreale (la scena della testa).
Cala il ritmo ma non la tensione, e In Trance si trasforma in un intricato puzzle di cui Aherne e Hodge rimescolano continuamente i pezzi, un accumulo spinto quasi all'eccesso di seduzioni, passi falsi e tradimenti in cui il colpo di scena è sempre dietro l'angolo, forse facile da prevedere ma ben nascosto dietro un intreccio anche troppo caotico. E a sua volta anche Boyle procede per accumulo, posizionando nelle case ultramoderne e luccicanti dei suoi protagonisti un numero infinito di specchi, metafora facile quanto abusata di una verità doppia e inafferrabile.
In Trance insomma soffre per una sceneggiatura un po' grezza, che invece di sorprendere lo spettatore con soluzioni raffinate, preferisce disorientarlo con una matassa ingarbugliata di capovolgimenti e rivelazioni. Eppure funziona: nonostante un climax molto intenso inserito ad inizio film, ritmo e interesse rimangono sorprendentemente alti. Lo stile videoclipparo di Boyle poi, che normalmente non amo molto, trova qui una dimensione più congeniale, quella di una Londra quasi futuristica dove l'apparenza e le superfici (soprattutto quelle del corpo) sono tutto.
E a proposito di corpi, c'è la bellissima Rosario Dawson, che oltre a regalarci uno dei nudi più integrali di sempre offre anche un'ottima interpretazione in un ruolo solo apparentemente secondario. Buono McAvoy ma molto fuori parte in un ruolo che inizialmente era stato proposto a Michael Fassbender, un fisico decisamente più adatto ad incarnare il tipo di personaggio che si delinea nel corso della storia.
Un film di genere leggero e tutto apparenze, ma (credo) divertito e divertente.

3 commenti:

  1. Sono davvero curiosa di vederlo, soprattutto dopo questa recensione positiva!

    RispondiElimina
  2. La scena iniziale è una di quelle cose che mi hanno stampato un sorrisone sulla faccia (nel senso buono). Poi c'è da dire che a me lo stile da "videoclipparo" piace un sacco :p

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Uno dei momenti migliori del film, ancora mi sorprende che non si ammosci dopo un inizio del genere.

      Elimina