martedì 1 luglio 2014

Tutte contro lui di Nick Cassavetes

Al cinema dal 19 giugno.

Come il Pasqualone e la Pasqualina, due recensioni gender type.

Recensione per il pubblico femminile.
Il regista de Le pagine della nostra vita torna con una commedia femminista accusata di essere un plagio di un vecchio libro di Paolo Limiti, quello con il cane Flora Dora.
Carly scopre malauguratamente una sera di essere l'amante di un uomo sposato. La moglie di questi, invece che prendersela a morte, le chiede consigli su come agire e si mettono insieme per ordine una elaborata vendetta. Mentre lo pedinano e si consolano a vicenda, scoprono che c'è addirittura una terza donna, molto più giovane, più sexy, più tutto. La solidarietà femminile porterà anche la terza, Amber, ignara di tutto, a unirsi per farla pagare al bastardone. Perchè nessuna sapeva di essere un amante. 
L'inizio è incerto, il personaggio di Leslie Mann è ambiguo. E' mentalmente ritardata -oh, dice anche rinforzo celebrale- è chiaramente un diversivo comico, rispetto alla fiera Carly-Cameron Diaz, ma è poco femminista, è la classica svampita uscita dalla penna di un uomo (non Paolo Limiti) anche se la sceneggiatrice è donna, Melissa Stack.
Anzi in principio tutti i personaggio in rosa hanno l'aria da scemette che poco convince. Poi viene fuori l'unione femminile, la vendetta contro il maschio infame e tutto si risolleva e prende i contorni di un film di cui le donne potrebbero innamorarsi. L'amicizia vince sulla necessità di avere un uomo a tutti i costi nella propria vita. Ma l'happy ending vince di più.
Questo è anche forse il passaggio di testimone definitivo di Cameron Diaz, la sex symbol degli anni 2000 che ora si vede sconfitta sul campo e sul copione dalla giovane super modella Kate Upton. Come suo solito però la prende bene e non depone le armi già in partenza. Chapeau Cameron.
Dette queste due banalità su un film banale e stantio -con buona pace di  Paolo Limiti e di Flora Dora- si può abbondantemente evitare la visione al cinema e puntare all'home video, al massimo.

Recensione per il pubblico maschile.
Kate Upton appare al minuto 53, forse troppo tardi. E' come l'apparizione della Madonna. Eterea, perfetta, una visione di pace e calma. La vita si fa più radiosa quando lei è in scena. Non è neanche una cattiva attrice, peccato che il doppiaggio italiano le doni la classica voce da biondona svampita. Cosa che non è, e Cassavetes lo sa bene, perchè il personaggio di Amber non è un cliché vivente -anche se nella scena del binocolo il buon Nick se ne dimentica- e infatti persino il suo personaggio compie una maturazione importante alla faccia delle critiche. Poi non si sa perchè ma Vulture ha messo nero su bianco tutte le sue battute.
Vabbè, per il resto è in bikini, al ralenty, con abiti aderenti ed è bellissima. Cos'altro volete di più? Si, i servizi fotografici durano di meno e hanno una fotografia migliore.

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