domenica 3 marzo 2013

Upside down di Juan Solanas

Nelle sale dal 28 febbraio (anche in 3D).
Esiste un famoso, quanto particolare, quadro di Rembrandt che raffigura un uomo seduto e pensieroso, vicino a una scala bizzarra, che sale e scende in base a che punto la stiate guardando (eh lo so, metto la foto più sotto). E' come se il piano superiore fosse al contrario rispetto a quello di sotto creando un simpatico effetto ottico. A questo quadro, The philosopher in meditation, si sono ispirati Timothy Reckart e Fodhla Cronin O'Reilly per il loro notevole corto, Head over Heels (qui intero), candidato agli ultimi Oscar. Probabilmente anche il regista argentino Juan Solanas si sarà fatto influenzare dall'opera del pittore olandese, trasformandola in una romanticheria in salsa sci fi.
Presente, passato, futuro? Alternativo! Upside uʍop si svolge in un universo astruso chissà dove chissà quando dove esistono due pianeti identici, che condividono l'orbita ma che sono agli antipodi. Il mondo di sopra è ricco e prosperoso, mentr quello di sotto (collegato da un enorme edificio)  è povero e in rovina. Perchè quindi non corrono tutti sopra? Perchè ci sono delle regole. 1) Tutta la materia è attratta dal centro di gravità del pianeta da cui proviene, non l'altro. 2) In virtù della prima regola, il peso di un oggetto può essere controbilanciato con la materia del mondo opposto ("materia inversa"). 3) Dopo un variabile, ma solitamente breve, lasso di tempo, la materia a contatto con quella inversa dà origine alla combustione. 
Protagonisti sono Adam e Eden (il coraggio di osare! Non l'hanno chiamata Eve), il primo abitante del pianete di sotto e la seconda del pianeta di sopra. Incontrati per caso da piccoli, nei pressi di due monti che portano quasi a contatto i due pianeti, si sono innamorati e hanno cercato di stare insieme come meglio hanno potuto per una decina d'anni. Fino a quando sono stati scoperti e in seguito a un incidente, Eden ha perso la memoria (non bastava tutto il resto a complicare la loro relazione) e Adam si è visto privato di tutto, ed era già orfano, con la zia picchiata e la casa incendiata. Purtroppo sembra impossibile creare un film di questo genere senza un mondo di sfruttatori e uno di sfruttati, dove c'è una guerra armata tra i due e guai se uno sfora nell'altro. Almeno spiegassero le motivazioni della faida. No, non dicono mai nulla.
Dopo altri dieci anni di silenzio radio però, Adam vede per puro caso Eden alla tv e rinasce in lui la speranza di incontrarla e tornare insieme. Abbandona la fabbrichetta -che ce le ha tutte, l'hanno costruita proprio sotto gli scarichi purtridi di un grattacielone- dove stava lavorando a un progetto capace di rendere ricchi tutti i suoi poveri colleghi, e lo porta nella mega industria del mondo di sopra, dove lavora Eden. La gravità si metterà di mezzo.

Bene, una volta che avete ben memorizzate le tre regolette, potete anche dimenticarvele, -tanto lo fa anche il film- perchè non sono poi così centrali. Soprattutto non fatevi venire il mal di testa nel tentativo di dar loro un vago valore scientifico perchè non ne vale la pena e se proprio volete il mal di testa, ve lo daranno le stranianti immagini upside down appunto di cui il film è pieno zeppo (dopo un pò si fa l'abitudine ma temo che il 3D non vi aiuterà). Perchè non è così importante stare attenti alla componente tecnico scientifica? Per il semplicissimo motivo che vi siete messi a guardare un film romantico e non un film di fantascienza, perciò uomo avvisato, mezzo salvato...
Inutile incazzarsi perchè quelle regole vengono piegate a piacimento, perchè molto spesso ci sono delle incongruenze o perchè i personaggi sopravvivano a salti nel vuoto di centinaia di metri. Vi hanno preso per il naso! E' tutto amore, bacetti e situazioni goffe. 
Il che non è un male, -almeno per la mia parte femminile preponderante- se non fosse che anche la parte più da Baci Perugina è trattata malino. Prima di tutto ci presentano i nostri due protagonisti come già fidanzati, tagliando totalmente la parte in cui si sono innamorati, si sono conosciuti e come hanno vinto le difficoltà tecniche e gravitazionali. Poi piazzano a cacchio di cane l'amnesia, che nelle love stories tira sempre na cifra (La memoria del cuore, 50 volte il primo bacio, etc...), ma se ne dimenticano, forse anche regista e sceneggiatore (ok, sono la stessa persona qui) soffrono di amnesia, perchè non ha nessuna importanza. La trovata dura una decina di minuti, è mal introdotta e se sfruttata meglio sarebbe stata molto più interessante. Infine, ovviamente c'è un lieto fine, che è tirato fuori nella maniera più imbarazzante possibile. Come se tutto il cast e la produzione avessero parcheggiato in doppia fila e avessero fretta di finire il film. Per altro anche qui c'è una soluzione che farà rizzare i peli delle orecchie ai più attenti e ai professori del MIT o pseudo tali. Chiaramente non aggiungo altro. In più aggiungono una piccola particina finale, "Il nostro amore avrebbe cambiato il corso degli eventi, ma questa è un altra storia" che sa di paraculata.
Purtroppo Upside down non riesce in pieno in nessuno dei suoi obiettivi, deludendo i fan della fantascienza più sbaciucchiosa (e ogni volta consiglio caldamente Un amore all'improvviso se cercate qualcosa su questo genere ma decente) e anche i romanticoni più incalliti che si troveranno di fronte una storia intrigante ma mal sviluppata e smozzicata. Per una volta che di mezzo ai nostri due innamorati non c'era una faida famigliare, una malattia intestinale, il colore della pelle o un handicap fisico o ancora un gap di età, ma bensì le leggi della fisica, mi sembra un pò misero il risultato finale. E' mancato il pathos necessario.
Non basta quindi la componente visiva, suggestiva e di pregiata fattura, a sollevare un film dal grande potenziale, anche dal punto di vista dell'originalità. Neanche gli attori aiutano. Kirsten Dunst (mio mai celato amore) è la solita e si vede anche poco, Sturges sembra interpretare un ruolo che compendia i suoi ultimi due film, la manualità dell'orologiaio de La migliore offerta e i mondi futuristico e immaginari di Cloud Atlas. La palma del migliore spetta quindi a Timothy Spall, nella parte del poveraccio dal cuore d'oro, mentre la scena cult è quella dove Adam va a urinare nel mondo di sopra e per poco non si fa la doccia.

4 commenti:

  1. Visto ieri sera e sono d'accordissimo con la tua analisi in ogni punto. Peccato perchè c'era del grosso potenziale in questo film, forse spezzettarlo in due film, uno magari incentrato nel mondo di sotto e ai tentativi di lui di riconquistare l'amata Eden, ed un altro che si sarebbe svolto nel mondo di sopra approfondendo un po' di più le tematiche scientifiche del caso. Ma ormai è andata così...

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  2. Notato poi come: capelli, cibo e vestiti non risentano della gravità? Eh vabbè, sembra però un film scritto da una ragazzina o un ragazzetto, in amore, ma carenti in fisica teorica o semplice logica

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  3. C'erano tanti di quei buchi logici da poterci riempire un libro. Ad un certo punto ho dovuto spegnere il cervello e seguire solo la storia d'amore del film, salvo poi pentirmi anche di questo in quel finale ricco di melassa e messo su alla bene e meglio giusto per chiudere il film.

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  4. La chiavata rotante stile girarrosto è stata il picco tragicomico del film.

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