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mercoledì 24 aprile 2013

Filmbuster(d)s - Stagione 2 - Episodio 1


I Filmbuster(d)s risorgono dalle loro ceneri e si rimettono in pari con gli arretrati.
Commentiamo qualche news recente, vi parliamo dei film in concorso al Festival di Cannes e discutiamo sui film visti al cinema nelle ultime settimane:
Scary Movie 5, Hitchcock, Come un tuono, Oblivion e Nella casa.

[00:05:25]News
[00:17:50]Cannes
[00:36:40]Scary Movie 5
[00:43:15]Hitchcock
[00:55:45]Come un tuono
[01:07:33]Oblivion
[01:19:10]Nella casa




 Potete ascoltare l'episodio al link diretto al file MP3 (per scaricarlo basta cliccare col destro e poi "Salva link con nome"): Clicca qui

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venerdì 5 aprile 2013

Hitchcock di Sacha Gervasi.

Nelle sale dal 4 aprile.
Nel 1959, in seguito al grandissimo successo di Intrigo Internazionale, Alfred Hitchcock (o Iccicocke) si ritrovò davanti a un interrogativo cruciale per la sua carriera: e adesso? Dopo aver regalato alla storia del cinema pietre miliari in diversi generi, aver sperimentato nuove tecnologie, confinato l'azione in microcosmi o averla spalmata su monumenti nazionali, il maestro si trovava a corto di idee. Con la stampa già pronta a eleggere il suo erede e una banda di cloni alle calcagna, una fama da mantenere e allo stesso aggiornare, Hitch doveva trovare l'ennesimo coniglio da cavare dal cilindro. Ed è così che gli capitò tra le mani il libro Psycho, di Robert Bloch, ispirato alla reale vicenda di Ed Gein, il macellaio del Wisconsin.
Scelse quindi di fare un horror a basso budget, uno slasher di infimo livello sulla carta, ma il genere più in voga in quegli anni, con migliaia di ragazzini che invadevano i cinema. Si finanziò da solo, andò contro le major e l'opinione di colleghi e amici, persino contro la censura. Ed ebbe successo, il più grande della sua carriera già gloriosa. Ma quanti e quali problemi affrontò durante la produzione e come venne accolto? (per un approfondimento, meglio il mio speciale su Psycho). 
Dopo The girl, produzione BBC-HBO uscita direttamente in tv che raccontava del rapporto tra Hitchcock e Tippi Hedren, ci ritroviamo a breve distanza con un altro film dedicato al grande maestro inglese. Fare peggio di quel film-tv era impresa ardua ma non impossibile a quanto ho visto.
Ispirato dal libro di Stephen Rebello, Come Hitchcock ha realizzato Psycho, un ottimo libro pieno di aneddoti sul film e sul regista, scritto con grande stile e dovizia di particolari, il film di Sacha Gervasi non potrebbe essere più inferiore e deludente di così.
Siamo di fronte al classico "era meglio e più approfondito il libro" anche se per una volta ci confrontiamo con un saggio di analisi e storia e non di narrativa. Nel film si perde tutto l'interesse che lo spettatore potrebbe trovare nello scoprire i tanti retroscena, le litigate tra gli attori e i problemi sul set. Rimane un lieve alone, un qualcosa di non detto, sovrastato dalla ben poco interessante diatriba coniugale tra Alfred e la moglie Alma.
E' vero che il film si chiama Hitchcock e non Psycho, ma questo non significa che non puoi parlare di un'artista attraverso una sua opera, non soprattutto quando hai una base, il libro di Rebello, così affascinante. Tra una scenata di gelosia e l'altra, tra un tentativo di far apparire Hitch come uno stronzo (ci riusciva molto meglio il prodotto BBC-HBO) e uno di far apparire Alma come una devota e maltrattata madre di un bimbo troppo cresciuto, ci si dimentica del resto e ci propinano un finale romanzato e felice che è tuto il contrario di come proseguirono realmente le cose (ancora una volta, The girl).
L'approfondimento della psiche di Hitch è affidata ad alcune imbarazzanti conversazioni con un Ed Gein immaginario. Per il resto non si impegna molto, a parte quando lo vediamo pensare al passato, fatto di Grace Kelly, Vera Miles e Ingrid Bergman o quando si incazza perchè insoddisfatto dalla vita. In definitiva era solo un ciccione bontempone frustrato e sempre in giacca e cravatta, anche quando fa giardinaggio. Non si fa un solo riferimento alla sua bravura e inventiva da regista o alla sua infinita conoscenza dei mezzi.
Quindi si, non parla di Hitchcock, non parla di Psycho, non parla di nulla che sia interessante.

lunedì 3 dicembre 2012

Il bianco e il nero #25: Tutto quello che avreste voluto sapere su Gli Uccelli ma non avete mai osato chiedere


"...And remember, the next scream you hear could be your own" una delle pubblicità per il film.

Dove eravamo rimasti? Ah si, Hitchcock aveva appena fatto il suo primo slasher-horror, Psycho. Filmettino fatto con due lire, autoprodotto, senza star, in bianco e nero e lontanissimo dai suoi tipici lavori. Vincendo quella scommessa, da regista osannato in tutto il mondo da critici ed esperti, divenne acclamato anche dal popolino, dagli appassionati del cinema commerciale. Dopo Psycho Hitch ottenne quello status di icona a cui noi siamo abituati, con mostre, saggi e tavole rotonde dedicate alla sua vasta filmografia. Ma dopo l'enorme successo del suo horror il pubblico voleva qualcos'altro, magari qualcosa di simile e cosa mai poteva inventarsi uno che aveva ormai fatto di tutto? Insomma nel 1961 Hitchcock si ritrovava al punto di partenza e con la classica domanda, "E adesso? Che storia nuova posso proporre? Che genere? Con cosa posso stupire ancora il pubblico?". Adesso Gli Uccelli.

*Se è andata bene la prima volta, perchè non riprovarci?
A dir la verità Hitchcock aveva bene in mente cosa volesse fare dopo Psycho, ovvero fare un altro horror, come gli chiedevano a gran voce le platee mondiali. In fin dei conti il successo era stato surreale ed imprevedibile, e ciò era in maggior parte causato da un pubblico nuovo, di una nuova "epoca", gli anni 60. Lui si era divertito a girare quel film, per gioco, per dimostrare di essere ancora il numero uno e soprattutto di essere più forte di un gruppo di dirigenti e produttori che credono di saperla lunga.
Allora sotto con un nuovo soggetto a tinte forti, molto più cruento e violento, macabro. Già ma non è facile trovarne uno decente, basti ricordare quanto fu difficile trovare Psycho di Robert Bloch. L'entourage di Hitchcock si mette in moto alla ricerca del nuovo formidabile testo da trasporre. Per fortuna questa volta la ricerca dura poco, anzi, bastava guardare dentro casa.
Tempo prima infatti, era stato acquistato un racconto breve di Daphne du Maurier -scrittrice inglese amica del regista e autrice del romanzo Rebecca - La prima moglie, con il quale Hitchcock trasse il suo primo lungometraggio in America- dal titolo Gli uccelli. Era stato comprato però per farne un episodio della fortunata serie tv Alfred Hitchcock presenta, proprio per la sua breve durata. Inoltre non era neanche la prima volta che veniva utilizzato. Ben due volte venne rappresentato alla radio e una volta sul piccolo schermo, per un'altra serie tv, Danger, sceneggiato da James P. Cavanagh, proprio colui che venne chiamato per scrivere lo script di Psycho ma che fallì miseramente.
Non era importante tutto ciò, a Hitch piaceva e voleva tirarne fuori il seguito spirituale di Psycho. Gli piaceva il fatto che i "killers" in questo particolarissimo racconto fossero delle bestiole che abbiamo attorno ogni momento del giorno, totalmente innocue. Inoltre da qualche tempo, sui giornali, si leggevano alcuni articoli di attacchi isolati di gabbiani a persone sulla costa occidentale degli Stati Uniti.