"Aspetta aspetta, questa è la parte che mi piace. Qui è quando fa quella cosa coi capelli" Red (Morgan Freeman) in Le ali della libertà mentre proiettano Gilda.
Per anni Rita Hayworth è stata considerata l'emblema della femminilità e della sensualità e per molti lo è ancora. Nei suoi film interpretava spesso ruoli di donne provocanti, eccitanti, con quel corpo agile impegnato in danze pirotecniche. Era il sogno di ogni uomo, era la foto che ogni soldato si portava al fronte (oltre a quella della fidanzata), era la top tra le pin up, la più dotata delle ballerine, la rossa per eccellenza.
Ma Rita non era quella che vedevano su schermo. "Tutti gli uomini vogliono andare a letto con Gilda, ma si svegliano il giorno dopo con me" ironizzava, eppure era la verità. Gilda era una bambola sfrontata e fatale, mentre lei era chiusa, timida, lontana dal glamour e dalla stampa e soprattutto molto insicura. Sembra difficile crederlo ma una volta spente le telecamere si trasformava letteralmente in una sconosciuta.
Margarita Carmen Cansino nasce a Brooklyn (anche lei, giuro non lo faccio apposta) il 17 ottobre 1918, prima di quattro figli di due ballerini, Volga Hayworth, ex Ziegfield Follies, e Eduardo Cansino, di origine spagnola. Mamma la vuole attrice, papà ballerina. All'inizio vince lui e appena riesce a stare in piedi da sola, le insegna i rudimenti della danza. Non ne va pazza ma è talmente legata al babbo che farebbe di tutto per lui. A cinque anni è già a livello professionista e mentre i fratelli vanno a scuola, lei studia danza e lavora con i genitori. Fin da piccola appare come una persona solitaria e timida, con la madre come migliore amica e un padre possessivo che non le concede molte libertà o tempi morti.
Intanto la famiglia si trasferisce a Hollywood nel 1927, pensando di poter avere qualche chance di riuscire a essere scelti come corpo di ballo per qualche film. Il padre apre il suo studio di danza dove insegna a gente del calibro di James Cagney e Jean Harlow, ma la crisi del 29 incombe e perderà tutti i suoi investimenti. Per raggranellare qualche dollaro parte per delle tournèe al confine col Messico e a Tijuana, località turistica molto rinomata per gli americani. La scelta è dovuta a Rita, ora partner del padre nei Dancing Cansino's, che essendo solo 13enne non può esibirsi in locali notturni legalmente.
La grande opportunità per i Cansino spunta a cavallo tra il 1934 e il 35, quando vengono scelti per delle piccole parti nei film Il segno di Robin Hood, In Caliente e La nave di Satana. Il produttore della Fox Winfield Sheenah, nota la giovane ballerina mora, con tratti latini e chiede se può fare dei test, da sola. All'inizio il padre è riluttante, e lei pure, perchè impaurita di dover lavorare da sola, ma infine accetta e i test vanno una meraviglia. La Fox la mette sotto contratto standard per sei mesi quindi, sotto il nome di Rita Cansino.
Purtroppo però gli eventi prendono una piega negativa e nonostante riesca a fare cinque film in quel breve periodo, sono tutti ruoli minori e dopo che la Fox diventa 20th Century Fox e subentra Darryl Zanuck a Sheenah, il contratto non le viene rinnovato e viene scaricata. Credendo in lei e nel suo potenziale sullo schermo, il pubblicitario Edward Judson, la prende sotto la sua ala e la fa comparire spesso in pubblico, in serate mondane e in club per farla notare e farla fotografare. Rita se ne innamora, forse, e lo sposa non appena compie la maggiore età nel 1936. Judson invece la vede come un investimento e la tratta come tale. Questa unione causerà una piccola rottura con sua madre, a cui non piace quell'uomo.
Judson però lavora bene e riesce a concordare un provino con la Columbia dove il boss, Harry Cohn, ne rimane ammaliato e le fa firmare un contratto. Come alla Fox però, nessuno sa dove piazzarla, così o è una semplice ballerina di varia etnia (russa in Paddy O'day, argentina in Under the Pampas Moon e egiziana in Charlie Chan in Egypt) o viene prestata a altri studios (addirittura la 20th Century Fox tornerà a chiedere i suoi servigi) facendo così la fortuna della Paramount che ci guadagna parecchio.
Sotto consiglio di Cohn, passa dalla tipica ragazza ispanica alla pin up americana. Cambia cognome in Hayworth, quello della madre, cambia colore dei capelli, da mora diventa rossa e con l'elettrolisi riesce a alzare l'attaccatura dei capelli, troppo bassa. Si libera del primo marito, quel Judson che la controllava troppo e che dava fastidio a Cohn che lo paga 30 mila dollari per levarsi di torno per sempre e non infangare l'immagine di lei.
Dopo varie pelllicole di serie B per la Columbia, arriva il suo momento in una grande produzione sotto la direzione di Howard Hawks, nel film del 1939, Avventurieri dell'aria, in coppia con Cary Grant e Jean Arthur. Il film è un discreto successo di botteghino e per la prima volta non viene usata semplicemente come ballerina esotica. Le lettere dei fans non si contano, le lodi pure, così Cohn decide di promuoverla a prima stella della Columbia, che fino a quel punto non ne aveva mai avute sotto contratto, ad eccezione di Jean Arthur, in aria però di rescindere il contratto.
Gli anni 40 segnano la sua salita al top di Hollywood grazie a scelte azzeccate, un matrimonio famoso e all'impegno profuso per aiutare i soldati americani impegnati al fronte.
Il primo grande successo è Sangue e arena in coppia con Tyron Power a cui seguono i "danzanti" L'inarrivabile felicità e Non sei mai stata così bella entrambi con Fred Astaire e soprattutto Fascino in coppia con Gene Kelly. La troviamo nel suo ambiente naturale, affiancata ai migliori ballerini della sua generazione. La fama raggiunge le stelle ma è solo l'inizio.
Finisce sulla cover di Life magazine per ben cinque volte e uno scatto per la rivista in cui è sul letto in un risicato neglige (foto a destra) avrà un successo clamoroso. Siamo in piena seconda guerra mondiale e ogni soldato ne ha una copia con se, e sospira, sperando di tornare a casa sano e salvo.
Sul set di Follie a New York si innamora di Victor Mature ma durerà ben poco perchè uno spasimante di grande calibro si erge all'orizzonte e riuscirà a cambiarla radicalmente.
Questi non è altri che Orson Welles, uno dei più grandi maestri del cinema. Dopo averla vista in un film si dichiara rapito e dice "Quella donna sarà mia moglie". Le scrive una lunga lettera d'amore (dove dice "Credo che molti di noi siano soli a questo mondo, ma per scoprirlo, dobbiamo innamorarci in maniera folle") e la conquista facilmente. Nel 1943 si sposano. Orson ha in comune una cosa con Judson e papà Cansino, sarà tremendamente possessivo, sfruttatore e severo con lei.
Sappiamo che sa ballare, ma sa recitare? Nel dopo guerra, grazie anche al nuovo marito, si metterà seriamente alla prova in ruoli tutt'altro che simili a quelli precedenti. Nel '46 gira il suo film icona, Gilda. Rita balla, canta ma soprattutto si destreggia alla grande in ruolo di femme fatale in un noir che deve gran parte del suo successo a lei. La canzone Put the blame on Mame è canticchiata ancora oggi in tutto il mondo.
Nello stesso anno viene diretta dal marito in La signora di Shangai. Harry Cohn che mal sopporta Welles, viene convinto da Rita a produrre il film e a aiutare quindi Orson, caduto in lista nera dopo Quarto potere. Come se non bastasse, Welles distrugge la Rita plasmata con tanta fatica da Cohn e la ricostruisce da zero. Da rossa dai lunghi capelli, tanto buona e positiva nei suoi ruoli, diventa bionda dal taglio corto, cattiva, fredda e manipolatrice. I fans scrivono inferociti, Cohn blocca l'uscita della pellicola per ben due anni e toglie la regia a Welles, ma non può licenziarlo, in quanto lo ha assunto come attore-regista-produttore. Questo spiega il fallimento al botteghino di un grande film che verrà rivalutato col tempo. Cohn è terrorizzato che possa distruggere la carriera a Rita e così impone in seguito la scena dove canta Please don't kiss me. La scena finale del film invece, somiglia ironicamente alla fine della loro unione.
Nonostante la figlia avuta, Rebecca, la relazione sta naufragando e lui la tradisce spesso con altre donne. Dopo soli cinque anni, Rita divorzia per la seconda volta (dichiara "Non sopporto più il suo genio"). Insieme alla morte della madre a cui era molto legata, rappresenta due colpi molto forti che la fanno chiudere ancora di più nel suo guscio.
Ora che la critica ha constatato che è un'attrice a tutto tondo, la vede tornare a vecchi ruoli in film come Gli amori di Carmen, forse nel tentativo di riaccaparrarsi il pubblico. Ma questi è anche l'ultimo prima di una pausa di quattro anni.
Durante una vacanza in Europa incontra il principe Aly Khan a un ballo. I due danzano tutta la sera e scatta la scintilla. Una volta ottenuto anche lui il divorzio, Rita è pronta a risposarsi, a soli cinque mesi dal suo precedente divorzio e soprattuto a mollare la carriera per questa nuova vita. Diventa così la prima principessa di Hollywood e gira il mondo a fianco del consorte. Si mescola tra la gente dal sangue blu, vive in Francia e presenzia agli eventi più in del pianeta.
Non è la sua vita e Aly Khan, modaiolo, playboy, è molto diverso da lei. Regge per un pò, da alla luce un altra figlia, spera che finalmente possa crearsi quella famiglia perfetta da sempre sognata, ma poi non regge più e nonostante i due rimangano grandi amici fino alla morte di lui, sette anni dopo, divorzia ancora una volta. La storia ispirerà il film di Mankiewicz, La contessa scalza, con Ava Gardner.
Torna così a casa, in America, per fare la mamma a tempo pieno, non più interessata alla carriera nel cinema. Siccome però le bollette non si pagano da sole, cede e torna alla Columbia dove Cohn è ancora inviperito per essere stato mollato così bruscamente quattro anni prima. Forse è per questa ragione che i successivi ruoli sono minori e poco rilevanti. Lei si sente profondamente a disagio in questo ritorno, solo quando può ballare sembra tornare la ragazza spensierata di una volta.
Un altro dispiacere è dietro l'angolo e così un altro matrimonio e un ulteriore pausa di quattro anni. Nel 1953 sposa Dick Haymes, uno spiantato cantante da night club con due divorzi alle spalle e migliaia di dollari di alimenti non pagati e addirittura un mandato d'arresto se mette piede in California. Rita pagherà tutti i suoi debiti, anche quelli col fisco e lo sposerà per donargli la cittadinanza americana, perchè, si, aveva anche problemi con l'immigrazione, essendo nato in Argentina. Insomma un uomo, un problema.
Lo segue spesso nelle sue tourneè e in occasione di una di queste lascia a casa le due figlie incustodite tanto che viene accusata di negligenza. E' letteralmente devastata dall'accusa e senza un soldo (non ha un salario da due anni) per le spese legali. Per fortuna in tribunale Welles e Khan testimoniano in suo favore ma lei rimarrà segnata a vita dalla vicenda. Divorzia per la quarta volta dopo che Haymes le sferra un destro in pieno volto in pubblico al Coconut club di Los Angeles.
Al verde e avanti con gli anni, non più l'icona sexy di un tempo, decide di dedicare la sua carriera a ruoli più seri e drammatici e la scelta si rivela più che azzeccata. Con successi come Pal Joey a fianco di Frank Sinatra e Tavole separate (in un ruolo simile alla sua vita in quel momento) con Burt Lancaster, la sua carriera riceve un nuovo slancio e con esso un nuovo marito, James Hill, produttore, il quale si rivelerà un violento. Anche questa volta dura poco, tre anni appena di continue baruffe.
All'alba degli anni sessanta, Rita tenta la svolta teatrale con un provino per Broadway ma incomincia a manifestarsi una malattia sconosciuta che unita alla forte assunzione di alcolici la porterà prima a perdere la memoria a breve termine e poi quella a lungo. Non riesce a così a ottenere nessuna parte a Broadway, in quanto non ricorda le battute e sembra confusa sul palcoscenico.
La memoria peggiora sempre più (addirittura, racconta un amica, una sera invitò lei ed altri amici di lunga data a una cena, una volta presentati alla porta, Rita li accolse con un coltello da cucina, chiedendo chi fossero e che se volevano autografi li avrebbe colpiti. Il giorno dopo chiamò l'amica chiedendo perchè non fossero venuti) ed è costretta a lasciare la recitazione, non prima di fare un ultimo tentativo con la TV dove le preparaono dei cartonici o dei copioni nascosti appositamente in modo da aiutarla. Il continuo cambio di umore, l'ubriachezza molesta e la morte nel giro di una settimana dei suoi due fratelli fanno il resto.
Negli ultimi anni di vita, ormai ritirata, gira il mondo ed è proprio in occasione di un volo di ritorno dall'Inghilterra, nel 1977, che da in escandescenze sull'aereo All'arrivo a New York viene immortalata da mille scatti in uno stato pietoso. Ora la sua malattia, poi diagnosticata in alzheimer, è nota a tutti.
Nonostante ciò non chiederà mai aiuto a nessuno e passerà gli ultimi mesi della sua vita a letto, immobile, incapace di parlare, spesso con gli occhi chiusi e con i ricordi di una vita ormai sfumati. Il simbolo del movimento, della danza e della sinuosità, è ormai un involucro raggrinzito. Si spegne nel 1987 a New York all'età di 68 anni.
Donna fragile e allo stesso tempo molto forte, capace di vincere le battaglie per i propri figli ma incapace di trovare l'uomo giusto e quindi quella stabilità e quella famiglia che le serviva. Da semplice ballerina latina, divenne icona e attrice drammatica stimata. Della sua vita disse "Non ho avuto tutto dalla vita, ho avuto troppo [...] Tutto quello che desideravo era quello che desiderano tutti, di essere amata". E si può dire, che anche se indirettamente, milioni di persone l'hanno amata e l'amano tutt'ora.
Dopo la rossa, la bruna e la bionda dei noir, ora tocca alla donna dagli occhi viola: Elizabeth Taylor.