lunedì 25 novembre 2013

Drinking Buddies di Joe Swanberg

Speciale Torino Film Festival 31

"Ti rendi conto vero che non potremo mai essere amici".
Harry ti presento Sally.

Get to know: mumblecore.
Che è? Se balla? Se magna? No è un modo ultra ggiovane e mmoderno di fare cinema. Attori non professionisti, pochi soldi e storie di trentenni d'oggi. Non obbligatoriamente, l'importante però è non avere limiti o sovrastrutture incatenanti come una sceneggiatura. Un mumblecore è un semplice abbozzo, una storia appena pronunciata ma non delineata. Il film non lo fa la sceneggiatura ma l'ispirazione che il cast e il regista hanno giorno per giorno. Improvvisazione! Avete già capito no? Rischio fallimento alto.
Eppure ci provano in tanti, tra amici, e i risultato sono più che modesti, ma si, bisogna essere bravi. Improvvisare è davvero difficile, ma se sei nel mood giusto potresti sbarcare il lunario col minimo sforzo. Drinking Buddies fa parte di questo "movimento".
Lavorare in una fabbrica di birra -con assaggi gratuiti e continui- insieme a Olivia Wilde dovrebbe essere il sogno di tutti. Lei è Kate, PR, manager di un birrificio artigianale dove l'ambiente è molto
amicale (tiè!) e i colleghi escono spesso insieme a farsi un goccetto nel dopo lavoro. Miglior amico di Kate è Luke, estroverso e pazzariello come lei. Sembrano la coppia perfetta e forse tra i due c'è qualcosa, ma sono entrambi fidanzati, rispettivamente con Chris e Jill, che, guarda un po', sembrano fatti l'uno per l'altra, molto seri, maturi, meno estroversi. Dopo una vacanza al mare tutti assieme, Chris conosce e si innamora di Jill, contraccambiato, e molla Kate. Strada libera allora per Luke? 

Ci sono due tipi di persone: quelle da birra e quelle da vino. Non esiste una via di mezzo. I primi sono chiassosi, più giovanili, amano il gruppo e vivono la vita come viene. Tracannare a più non posso è il loro motto. I secondi sono più calmi, riflessivi, amano stare un po' in disparte, assaporare la vita e organizzare il futuro. Sorseggiare, degustare, valutare e discutere è il loro motto. Crescendo si passa -non obbligatoriamente- dal primo al secondo.
Nonostante la regola dica "mai mischiare", sono due personalità che trovano il loro equilibrio insieme. Alla irrequieta birra serve un po' di vino calmo e viceversa. Tra birre si esce fuori a fare baldoria, ma la dolce metà è forse un alcolico diverso.
In effetti il mumblecore è perfetto per questo tipo di film. Recitare naturali, un po' sciolti, improvvisando è un po' come essere un po' alticci. Frasi spezzettate, lunghe pause, risatine, un po' di nervosismo, frasi lasciate nel vuoto. Il cast è molto a suo agio, tutti abbastanza bravi (a parte Livingston in scena per poco tempo, e Olivia Wilde, brava brava, che svetta su tutti), si saranno anche divertiti molto ma lo spettatore si diverte molto meno. Vederlo con una o più birre già nello stomaco avrebbe giovato.
Filmettino senza troppe pretese ma con il giusto finale, spontaneo e naturale ma a cui una sceneggiatura più delineata forse avrebbe giovato. Forse avrebbe fatto meditare tutti maggiormente sulla storia che stavano raccontando, e magari li avrebbe aiutati a porsi qualche domanda in più. 

Sapete cosa è più interessante, sempre sul genere -mumblecore, attrice principale caruccissima e alcolici-? Smashed con Aaron Paul di Breaking Bad e Mary Elizabeth Winstead. Ecco, date un occhiata a quello piuttosto, o fatevi una bella birretta coi vostri compagni di bevute. Improvvisando, sempre.
Se però volete vedere Olivia Wilde in topless...

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