Weekend di chiusura del Torino film festival e weekend di opere prime con l'esordio alla regia di Pif e Joseph Gordon-Levitt (recensioni in arrivo domani) e quelli di due mattacchioni mandati nientepopodimeno che da Alexander Payne, e di un indiano giramondo con il suo cestino del pranzo.
"A volte il treno sbagliato porta alla stazione giusta".
Famoso detto scherzoso di Trenitalia.
Ognuno avrà prima o poi nella sua vita, sperimentato l'ingorgo di una grande città italiana nell'ora di punta. Macchine ovunque, stress, ira, ci metti 45 minuti per fare duecento metri, semafori, lavori, impediti al volante. Tutto ciò è nulla se paragonato con il traffico giornaliero in una qualsiasi via del centro di Mumbai in India con i suoi 13 milioni di abitanti. In mezzo a questo infermo si muovono agili e scaltri i portatori di cibo (dabbawalas), che ogni giorno partono dai propri negozi in periferia, salgono su treni, scooter e furgoncini e arrivano nei quartieri finanziari dove consegnano i cestini del pranzo a colletti bianchi troppo indaffarati per prendersi una pausa di 5 minuti. La loro efficienza è talmente impressionante che persino Harward si è messa a studiare questa istituzione capace, letteralmente, di far girare l'intera economia nazionale. Ogni dabbawalas, circa 5000 in tutta la città, porta mediamente 26 pranzi da consegnare negli uffici di un intero palazzo. Come Harward ha constatato, nonostante debbano fare tutto in fretta, ci sia un casino costante attorno a loro e molti non sono neanche alfabetizzati, non sbagliano mai. O quasi.